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    Le forze governative libiche entrano a Sirte, la roccaforte dell’Isis

    Secondo un portavoce militare il gruppo estremista potrà essere espulso dalla città nel giro di qualche giorno

    Di TPI
    Pubblicato il 9 Giu. 2016 alle 18:52 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:56

    Le forze che sostengono il governo di unità nazionale della Libia hanno ingaggiato scontri con i miliziani dell’Isis nella loro roccaforte di Sirte, ma hanno incontrato la resistenza dei cecchini mentre cercavano di raggiungere il centro della città.

    Le brigate composte da soldati provenienti principalmente da Misurata, nell’ovest del paese, sono avanzati speditamente spingendo i miliziani dell’Isis lungo la strada costiera a ovest di Sirte prima di conquistare alcune postazioni strategiche a ridosso della città, tra cui una base aerea, alcuni campi militari e una rotatoria dove l’Isis era solito impiccare i corpi delle persone giustiziate.

    Una seconda milizia che controlla i terminali del petrolio libico, la Guardia delle strutture petrolifere (Pfg) avanza da est verso la cittadina di Harawa, a circa 70 chilometri da Sirte.

    Se la pressione continua, potrebbero espellere l’Isis dalla sua più importante base al di fuori del Medio Oriente e riuscire a rilanciare il governo di unità nazionale sostenuto dalle Nazioni Unite.

    Mohamed al-Gasri, un portavoce militare di Misurata ha riferito che i combattimenti erano ancora in corso nei pressi di un centro congressi dove l’Isis tiene le sue sessioni di educazione religiosa.

    “Pensiamo che Sirte sarà liberata nel giro di giorni, non settimane”, ha detto Gasri. “I cecchini del Daesh (l’acronimo arabo per l’Isis) ci preoccupano perché sparano dalla distanza e ci hanno ostacolato nel corso della battaglia all’interno della città”.

    Decine di soldati sono stati uccisi e centinaia feriti nel corso del mese passato. Mercoledì 15 uomini sono stati uccise e 95 ferite. Il principale ospedale di Misurata è sovraffollato e alcuni soldati sono stati trasportati in Turchia e in Italia per le cure mediche.

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