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    Il progetto per aumentare a 48 le squadre dei Mondiali di calcio

    Il presidente FIFA Infantino sembra destinato a proporre un aumento di squadre partecipanti ai mondiali

    Di TPI
    Pubblicato il 9 Gen. 2017 alle 13:13 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:06

    Le squadre partecipanti ai Mondiali di calcio potrebbero aumentare da 32 a 48. A renderlo noto è AFP, che cita un documento in cui il presidente della FIFA, lo svizzero Gianni Infantino, avrebbe preso in considerazione questa ipotesi. una possibilità che porterebbe la FIFA ad aumentare i propri ricavi di circa 600 milioni di euro.

    Il format non sarebbe più quello di otto gironi da quattro squadre ciascuno con passaggio agli ottavi delle prime due classificate, ma un nuovo sistema basato su 16 gironi da tre squadre, di cui solo la prima si qualificherebbe. In questo modo aumenterebbero le spese organizzative, dal momento che il numero di partite da disputare aumenterebbe da 64 a 80 (per quanto ogni squadra ne giocherebbe una in meno a causa del miglior impegno del girone), ma i ricavi potrebbero sfiorare i 4 miliardi di euro, contro i 3,35 stimati per Russia 2018.

    Questa formula sarà con tutta probabilità proposta da Infantino martedì 10 gennaio al Consiglio della FIFA al fianco di altre due formule, entrambe che prevedranno un Mondiale a 40 squadre. In una ci sarebbero otto gruppi da cinque squadre, mentre nell’altra 10 gruppi da quattro. Le prime indiscrezioni uscite, invece, parlavano addirittura di un aumento a 48 squadre.

    Una crescita a 40 squadre del Mondiale aprirebbe poi un altra partita: quale federazione continentale guadagnerebbe più squadre qualificate al torneo? Anche questo sarà sicuramente un tema del prossimo consiglio, ma con tutta probabilità l’Europa salirebbe da 13 a 14 squadre e l’Africa da 5 a 7, mentre l’Asia salirà a 6 dalle attuali 4,5, numero che indica il fatto che la qualificazione della quinta squadra attualmente dipende dagli spareggi.

    Un’indiscrezione, quella dell’aumento delle squadre coinvolte, che non è piaciuta a tutti. L’ECA, l’associazione europea dei club, ad esempio, ha reso noto il suo no con una lettera firmata dal suo presidente, l’ex calciatore tedesco Karl-Heinz Rumenigge. Per l’ex giocatore di Inter e Bayern Monaco il numero di partite che ogni giocatore deve disputare in un anno ha già raggiunto un livello inaccettabile.

    Un aumento di partite da disputare danneggerebbe infatti soprattutto i club europei, che agli ultimi Mondiali, quelli in Brasile del 2014, rappresentavano il 76 per cento di tutti i giocatori impegnati nel torneo, a fronte di solo 13 nazionali su 32 provenienti dal Vecchio continente.

    Il rischio che in molti vedono talvolta nell’aumento di squadre partecipanti al torneo, oltre all’aumento dello sforzo richiesto ai giocatori, è un abbassamento del livello qualitativo della competizione causato dall’ammissione di un più ampio numero di squadre. Questo problema fu posto anche quando il numero di squadre per gli Europei fu aumentato da 16 a 24, il primo aumento avvenuto non tramite un raddoppio di squadre partecipanti.

    Al tempo stesso però va detto che il mondo del calcio sta diventando sempre più multipolare, con paesi un tempo marginali in questo sport quali Cina e Stati Uniti che puntano ad avere un ruolo di primo piano e i paesi arabi che nel 2022, con il Qatar, organizzando il loro primo mondiale, non lasciando solo a Europa e Sudamerica il primato di continenti privilegiati per il calcio.

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