Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Un falsario ha rivendicato la paternità di un ritratto attribuito a Leonardo da Vinci

    Shaun Greenhalgh ha dichiarato di aver dipinto La bella principessa nel 1978

    Di TPI
    Pubblicato il 30 Nov. 2015 alle 14:34 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:30

    Shaun Greenhalgh, un noto falsario britannico che sta scontando quattro anni e otto mesi in prigione, ha rivendicato la paternità di un dipinto attribuito a Leonardo da Vinci. 

    L’opera si chiama La bella principessa – conosciuta anche col nome Ritratto di una Sforza – ed è stata riscoperta nel 1998, quando è stata venduta come ritratto di anonimo a un’asta da Christie’s a New York per 21,850 dollari.

    Il quadro, acquistato nuovamente da un privato nel 2007, dal 2008 è stato ritenuto di Leonardo da Vinci. 

    Il pittore italiano avrebbe ritratto in quest’opera – scomparsa per circa 500 anni – la figlia illegittima del duca di Milano.

    Secondo Greenhalgh, il profilo ritratto non sarebbe affatto quello una nobildonna, ma di una dipendente di un supermercato di Bolton, nel Regno Unito, dove l’uomo lavorava.

    Il capolavoro, valutato circa 150 milioni di dollari, è stato esposto come opera di Leonardo in diverse mostre in tutto il mondo.

    Pietro Marani, uno studioso di da Vinci, ha dichiarato possibile la tesi di Greenhalgh, ammettendo che il ritratto non presenta la tecnica e lo stile del pittore italiano.

    Nonostante in un’analisi di laboratorio i materiali utilizzati per il quadro fossero risultati vecchi di 250 anni, è possibile che il falsario abbia utilizzato pigmenti antichi per ricreare l’aspetto di un ritratto d’epoca rinascimentale.

    Greenhalgh stesso ha ammesso di aver usato per la sua opera, prodotta nel 1978, l’argilla scavata da alcuni alberi secolari.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version