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    Ora è possibile segnalare a Facebook se temiamo che un amico possa suicidarsi

    L’azienda di Mark Zuckerberg ha reso disponibile in tutto il mondo uno “strumento di prevenzione del suicidio” pensato per chi si trova in una situazione di difficoltà

    Di TPI
    Pubblicato il 17 Giu. 2016 alle 12:14 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:56

    Facebook può essere uno strumento per esprimere ogni genere
    di pensieri: c’è chi lo usa per raccontare al mondo di una serata con gli
    amici, chi per informare i suoi contatti del percorso fatto durante l’ora di
    jogging, ma c’è anche chi lo vede come un canale per esprimere le sue
    preoccupazioni più serie e profonde.

    Proprio per questo motivo, l’azienda capitanata da Mark
    Zuckerberg ha introdotto uno “strumento di prevenzione del suicidio”, pensato
    per aiutare chi si trova in una situazione di difficoltà e potrebbe rischiare
    di togliersi la vita.

    La “Segnalazione di
    contenuti che fanno riferimento ad atti suicidi” era già attiva dal 2015 negli
    Stati Uniti, ma martedì 14 giugno una nota della compagnia ha fatto sapere che
    ora l’opzione è disponibile in tutto il mondo, Italia compresa.

    Lo strumento funziona
    in questo modo: da una pagina delle impostazioni di Facebook si può segnalare direttamente
    al sito che qualcuno tra i propri contatti ha espresso delle tendenze suicide,
    in modo esplicito o implicito, e segnalare i post considerati rivelatori di
    questa condizione.


    Una volta ricevuta la segnalazione da parte di un amico
    della persona in difficoltà, quest’ultimo riceve un messaggio privato da
    Facebook in cui si comunica che “Qualcuno che ha visto il tuo post pensa che tu
    stia attraversando un momento difficile. Se hai bisogno di supporto, vorremmo
    aiutarti”.

    A quel punto viene data la possibilità all’utente, se lo
    desidera, di mettersi in contatto con un amico, o con un servizio di assistenza,
    oppure si può aprire una serie di suggerimenti per cercare di non abbandonarsi
    allo sconforto.

    Lo strumento è stato sviluppato in collaborazione con
    organizzazioni del settore come Forefront, Lifeline e Save.org.

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