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    L’esercito nigeriano ha liberato 71 donne rapite da Boko Haram

    Continua la controffensiva dell'esercito nigeriano contro i miliziani di Boko Haram. I militari sono riusciti a liberare numerose donne nelle mani del gruppo estremista

    Di TPI
    Pubblicato il 31 Lug. 2015 alle 11:03 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:49

    Oltre 70 ostaggi detenuti da Boko Haram – la maggior parte donne e ragazze – sono stati liberati dall’esercito nigeriano. Nello scontro a fuoco che ne è seguito, sarebbero morti numerosi militanti del gruppo estremista.

    Un portavoce dell’esercito nigeriano ha riferito che 12 persone sono state tratte in salvo il 29 luglio e altre 59 il giorno successivo da alcuni villaggi a circa quaranta chilometri dalla città di Maiduguri, nel nordest della Nigeria.

    I militari hanno inoltre precisato che il gruppo di persone portate in salvo è composto da 29 donne, 25 bambini e 5 uomini anziani.

    Una giovane donna, Yagana Kyari, ha riferito all’agenzia stampa Associated Press che era “solamente in attesa della morte” dal momento che il gruppo estremista minacciava costantemente di uccidere i propri prigionieri.

    Inoltre, secondo quanto riporta Al Jazeera, all’inizio di questa settimana l’esercito avrebbe dichiarato di aver liberato altri 30 ostaggi, tra cui 21 bambini.

    In un altro attacco avvenuto lunedì 27 luglio, i combattenti di Boko
    Haram avrebbero tagliato la gola a 10 pescatori dei villaggi sulle rive
    del lago Ciad, nel nordest della Nigeria.

    In sei anni di stragi e massacri, il gruppo estremista Boko Haram ha rivendicato l’uccisione di almeno 150mila persone.

    Inoltre, Boko Haram ha intensificato i suoi attacchi da quando il presidente Muhammodu Buhari è stato eletto in Nigeria in seguito alle elezioni del 28 marzo, scatenando un’ondata
    di violenza che ha causato più di 800 uccisioni solamente nel corso degli ultimi due mesi.

    — Leggi anche: Cos’è Boko Haram?

    Agli inizi dello scorso maggio l’esercito nigeriano aveva confermato di aver liberato 234 ragazze che si trovavano nella foresta di Sambisa, nel nordest del Paese, considerata dal governo nigeriano una fra le ultime roccaforti dei miliziani di Boko Haram.

    Tra queste, almeno 214 donne sarebbero state messe incinta di proposito. Alcune hanno raccontato di esser state trattate come delle “macchine del sesso”.

    “I miliziani di Boko Haram hanno una certa convinzione spirituale secondo cui i loro figli cresceranno ereditando la loro stessa ideologia, anche qualora non dovessero vivere al loro fianco”, afferma il governatore dello stato federale nigeriano del Borno, Kashim Shettima.

    — Leggi anche: Boko Haram spiegato con un video di tre minuti 

    Boko Haram ha costretto giovani ragazze a diventare attentatrici suicide. Il 26 luglio una donna si è fatta esplodere in un affollato mercato nella città di Damaturu, nella parte nordorientale della Nigeria, uccidendo almeno 19 persone.

    Mercoledì 29 luglio un portavoce del governo nigeriano ha annunciato che dal prossimo mese sarà operativa una task force composta da 8.700 soldati appartenenti agli eserciti di diversi Paesi africani, fra cui Camerun, Ciad, Niger e Nigeria, per combattere il gruppo estremista Boko Haram.

    “Dopo le promesse dei Paesi del G7, che si sono impegnati ad aiutare la Nigeria a sconfiggere Boko Haram, siamo in attesa di formazione, attrezzature militari e l’assistenza delle intelligence”, ha detto il presidente nigeriano Buhari.

    Buhari la scorsa settimana è stato a Washington per richiedere il sostegno degli Stati Uniti nella lotta contro Boko Haram.

    M secondo quanto riporta Al Jazeera, l’amministrazione Obama non può sostenere la Nigeria su questo fronte, dal momento che una legge americana vieta di inviare armi ai Paesi che non contrastano apertamente la violazione dei diritti umani.

    A tal proposito, lo scorso mese Amnesty International ha dichiarato che almeno 8mila persone sono morte sotto la custodia dell’esercito nigeriano dopo essere state detenute perché sospettate di far parte di Boko Haram.

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