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    Per Erdogan il voto del parlamento europeo sull’adesione della Turchia all’Ue non ha valore

    L’Europarlamento ieri aveva chiesto di bloccare la trattativa per l’ingresso della Turchia nell’Ue a causa della repressione successiva al tentato golpe di luglio

    Di TPI
    Pubblicato il 23 Nov. 2016 alle 12:31 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:35

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato mercoledì 23 novembre che il voto del Parlamento europeo che potrebbe bloccare i negoziati di adesione della Turchia all’Ue “non ha valore ai nostri occhi”, e ha accusato l’Europa di fiancheggiare le organizzazioni terroristiche.

    “Abbiamo chiarito più e più volte che abbiamo a cuore i valori europei più di molti paesi Ue, ma non abbiamo avuto sostegno concreto da parte degli amici occidentali… nessuna delle loro promesse è stata mantenuta”, ha detto il leader parlando a una conferenza dell’Organizzazione per la cooperazione islamica.

    “Domani ci sarà una seduta del Parlamento europeo e voteranno sui colloqui con la Turchia. Qualunque sia il risultato, questo voto non ha valore ai nostri occhi”, ha detto ancora Erdogan.

    Ieri i leader dei principali partiti rappresentati all’Europarlamento hanno chiesto di bloccare i negoziati per l’accesso della Turchia all’Ue a causa della repressione operata dal governo di Ankara dopo il fallito colpo di stato di luglio.

    Oltre 125mila persone, tra militari, universitari, giudici, giornalisti e politici curdi sono stati arrestati o licenziati con l’accusa di aver sostenuto il golpe. Le purghe sono state definite dalle associazioni per la difesa dei diritti umani e da alcuni alleati occidentali un tentativo di reprimere il dissenso interno.

    Erdogan, insieme a molti altri cittadini turchi, non ha gradito la reazione occidentale, ritenendo che l’Ue sia molto più preoccupata dei diritti umani dei presunti cospiratori piuttosto che della gravità del tentato putsch, in cui hanno perso la vita oltre 240 persone.

    Il presidente turco è anche tornato ad accusare l’Europa di dare rifugio a membri del Partito dei lavoratoric urdi (Pkk), che per trent’anni ha guidato l’insurrezione contro la Turchia e che è considerata un’organizzazione terroristica sia nell’Ue che negli Usa.

    “Da un lato si dichiara il Pkk un’organizzazione terroristica, dall’altra ci sono terroristi che circolano liberamente per le strade di Bruxelles”, ha detto oggi.

    In questi mesi, Ankara ha più volte criticato anche lo stop alla liberalizzazione dei visti per i suoi cittadini, che secondo Bruxelles non può essere concessa senza una modifica dell’attuale normativa anti-terrorismo turca.  

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