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    Caso Khashoggi, Erdogan: “L’ordine di uccidere il giornalista è arrivato dai più alti livelli del governo saudita”

    Credit: Afp

    Il presidente turco scrive sul Washington Post e difende il re Salman, ribadendo che tra la Turchia e l'Arabia Saudita i rapporti continuano a essere "amichevoli"

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 3 Nov. 2018 alle 11:47 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:21

    “L’ordine di uccidere Khashoggi è arrivato dal più alto livello del Governo saudita”. A lanciare l’accusa dalle colonne del Washington Post è il presidente turco Recep Tayyp Erdogan.

    A un mese dall’omicidio del reporter dissidente, il leader torna a ribadire che il re saudita Salman, il padre del principe Mohammed, non è coinvolto nella morte del giornalista e che tra Turchia e Arabia Saudita ci sono “rapporti amichevoli”.

    “Non credo assolutamente che il re Salman, il custode delle sante moschee, abbia ordinato di uccidere Khashoggi”, scrive il presidente turco definendo l’uccisione “inspiegabile”.

    La “lunga amicizia” tra Turchia e Arabia Saudita “non ci farà chiudere gli occhi davanti a un omicidio premeditato. Ma il rifiuto del procuratore saudita di cooperare con l’indagine turca e di rispondere a semplici domande è molto frustrante”, ha concluso Erdogan.

    Prima del presidente turco, era intevenuto Yasin Aktay, uno dei più stretti consiglieri di Erdogan e amico di Khashoggi: “L’unica conclusione logica, a un mese dall’omicidio, è che il corpo di Khashoggi sia stato sciolto nell’acido per non lasciare alcuna traccia”.

    Al Washington Post il funzionario turco aveva rivelato che il corpo del giornalista saudita era è introvabile  perchè “è stato disciolto nell’acido e i resti sono sparsi nelle vicinanze del consolato e della residenza del console dell’Arabia Saudita”.

    “Secondo le ultime informazioni che abbiamo”, ha continuato Aktay, “il motivo per cui hanno smembrato il suo corpo era per dissolvere i resti più facilmente. Ora ci rendiamo conto che non solo lo hanno smembrato, ma lo hanno anche sciolto nell’acido”.

    L’ipotesi non è stata confermata dagli investigatori turchi.

    Le dichiarazioni del consigliere presidenziale, contattato dalla fidanzata di Khashoggi Hatize Cengiz, subito dopo la scomparsa, arrivano dopo che questa settimana la procura di Istanbul ha ufficializzato l’esito delle sue indagini, secondo cui Khashoggi è morto per strangolamento ed è poi stato fatto a pezzi.

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