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    La febbre Dengue uccide 11 persone in India

    Il Governo minaccia provvedimenti per gli ospedali sovraffollati che rifiutano di ricoverare i pazienti

    Di TPI
    Pubblicato il 16 Set. 2015 alle 11:16 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:23

    In India la stagione delle piogge dura per tutto il periodo estivo e porta con sé una malattia che ogni anno colpisce diverse centinaia di persone: la febbre Dengue. Quella attuale è la peggiore epidemia dal 2010. Solo ad agosto, nel Paese, sono state contagiate più di 1.800 persone e 11 sono morte in seguito a complicazioni determinate dalla malattia.

    La febbre Dengue è di origine virale e si diffonde tramite la puntura di zanzare. Colpisce soprattutto India, Africa, Cina, Medioriente, America Latina, Sudest asiatico e diverse aree del Pacifico. 

    In India, il governo ha dovuto prendere misure drastiche per far fronte all’epidemia in corso. Una circolare del Dipartimento della sanità di Delhi obbliga ora gli ospedali pubblici ad accogliere tutti i pazienti che faranno richiesta nonostante il sovraffollamento delle strutture, e ad aumentare i posti letto, per ora condivisi tra più persone.

    Queste decisioni sono state prese dal territorio di Delhi dopo la morte di alcune vittime della malattia a cui non era stato garantito il ricovero in ospedale.

    È il caso di Aman Sharma, un bambino affetto dalla febbre di dengue, che si è visto rifiutare l’accesso a tre ospedali privati per mancanza di posti letto e che ha perso la vita domenica 13 settembre, dopo esser stato finalmente ricoverato in un ospedale nell’area sud di Delhi.

    Anche Avinash Routh, di 7 anni, è morto dopo esser stato portato, senza ricevere accoglienza e cure, in 5 ospedali diversi dai genitori, che dopo la sua morte si sono tolti la vita per la disperazione. 

    Anche nelle scuole sono arrivate alcune misure preventive. Il governo ha presentato, infatti, una circolare che ordina a ogni studente di indossare pantaloni e maglie che coprano interamente gambe e braccia per tutto il mese di settembre, in modo da limitare i rischi di contagio.

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