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    Elezioni in Tunisia, domenica 15 settembre urne aperte per le presidenziali: le principali informazioni sul voto

    Aperte le urne per le presidenziali in Tunisia Credit: AFP

    Alle urne potranno recarsi sette milioni di aventi diritto, chiamati a scegliere tra 26 candidati

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 15 Set. 2019 alle 07:35

    Elezioni Tunisia 2019, domenica 15 settembre: i sondaggi, i candidati e il contesto

    Sono aperte le urne per le elezioni in Tunisia 2019. Oggi, domenica 15 settembre, il Paese protagonista della rivoluzione dei gelsomini del 2010 vota al primo turno per eleggere il nuovo presidente, dopo la morte di Essebsi a fine luglio.

    Quasi 8 milioni di tunisini sono chiamati alle urne per eleggere a suffragio universale diretto il proprio presidente della Repubblica. Il secondo turno è previsto per il mese di novembre, mentre le elezioni parlamentari si svolgeranno ad ottobre.

    Otto anni dopo la rivolta popolare del 2011 il popolo tunisino si appresta a votare per la seconda volta della sua storia il futuro Presidente della Repubblica a suffragio universale.

    Previste per il 17 novembre, le elezioni in Tunisia sono state anticipate al 15 settembre dopo la morte prematura dell’ex Presidente Essebsi.

    Elezioni in Tunisia, i candidati

    In lizza 26 candidati, in particolare: Mongi Rahoui, Mohamed Abbou, Abir Moussi, Nabil Karoui, Moncef Marzouki, Mohsen Marzouk, Mohamed Nouri, Hechmi Hamdi, Youssef Chahed, Kais Saïed, Elyès Fakhfakh, Slim Riahi, Hatem Boulabiar, Abid Briki, Seifeddine Makhlouf, Mohamed Mraïhi, Mehdi Jomaâ, Hamadi Jebali, Hamma Hammami, Abdelkrim Zbidi, Abdelfattah Mourou, Omar Mansour, Selma Elloumi, Saïd Aydi, Safi Saïd, Neji Jalloul.

    Abdelfattah Mourou è il molto discusso e numero 2 del partito islamico Nahdha, Youssef Chahed l’attuale primo ministro e Abdelkarim Zbidi l’attuale ministro della Difesa.

    A correre per la presidenza c’è anche il magnate dei media Nabil Karoui, in carcere dal 23 agosto con l’accusa di riciclaggio ed evasione fiscale.

    Tra i temi della campagna elettorale: l’ipotesi di ampliare i poteri del presidente, ridimensionati dopo la rivoluzione dei gelsomini.

    ELEZIONI IN TUNISIA: TUTTI I CANDIDATI

    Elezioni in Tunisia, i sondaggi

    I candidati degni di nota per le elezioni in Tunisia 2019 possono essere ridotti a cinque: Nabil Karoui, Kaïs Saïed, Youssef Chahed, Abir Moussie Abir Moussi

    Il primo candidato omosessuale

    I media internazionali si sono ampiamente occupati della candidatura alle prossime elezioni presidenziali tunisine di Mounir Baatour, avvocato quarantottenne e presidente del partito liberale tunisino, già cofondatore dell’organizzazione lgbt “Shams”, che si batte per la depenalizzazione dell’omosessualità nel paese nordafricano.

    Il suo nome è stato tuttavia escluso dalla lista dei candidati ammessi alle elezioni presidenziali da parte della Commissione superiore indipendente per le elezioni (Isie).

    > Tunisia, bocciata la candidatura del primo leader apertamente gay

    Il contesto

    Si tratta della seconda volta nella storia della giovane democrazia tunisina, unico esperimento riuscito tra i paesi attraversati dalla ‘primavera araba’ e importante test che, insieme alle elezioni legislative del prossimo 6 ottobre, ridisegnerà gli assetti politici del Paese nordafricano dei prossimi anni

    Le incognite di questo voto sono molte, il 30 per cento circa degli aventi diritto è ancora indeciso, e secondo i sondaggi, si prevede un alto tasso di astensionismo, specie tra i giovani.

    I problemi da risolvere sono gli stessi di sempre per un Paese che si trova in una regione che sta vivendo momenti difficili (vedi Algeria e Libia): bassa crescita economica, alto tasso di disoccupazione, terrorismo, corruzione ed evasione fiscale, crisi libica. Scomparsa dal panorama politico tunisino l’eccessiva polarizzazione tra campo islamista e progressista, la novità di questa tornata elettorale è stata la comparsa di movimenti populisti unita alla quasi scomparsa della sinistra e dei progressisti.

    Con la particolarità del tutto unica che a passare al secondo turno possa essere un candidato a tutt’oggi ancora in custodia cautelare preventiva, il magnate Nabil Karoui in carcere dal 23 agosto scorso per riciclaggio ed evasione fiscale.

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