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    In Slovenia ha vinto le elezioni il partito anti-immigrati Sds

    Janez Jansa, leader della Sds, è già stato premier due volte. Nel 2014 ha trascorso sei mesi in carcere. Credit: Afp

    Il partito guidato dall'ex premier Janez Jansa ha ottenuto il 25 per cento dei voti, ma potrebbe avere difficoltà a formare una coalizione di governo

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 4 Giu. 2018 alle 09:14 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:49

    Domenica 3 giugno 2018 in Slovenia si è votato per le elezioni parlamentari. Il partito più votato è risultato essere il Partito democratico sloveno (Sds), orientato su posizioni di centrodestra e molto rigide in tema di immigrazione.

    Guidato dal59enne ex premier Janez Jansa, alleato del leader nazionalista ungherese Viktor Orban, Sds si è aggiudicato il 25 per centro dei consensi.

    Secondo gli analisti, tuttavia, il partito potrebbe avere difficoltà a formare una coalizione di governo.

    Il partito di centrosinistra Centro Moderno, che sosteneva il primo ministro uscente, Miro Cerar, ha ottenuto appena il 9,5 per cento dei voti.

    Il secondo partito più votato è stata la lista civica di recente creazione guidata dall’ex comico e imitatore liberale Marian Sarec (Lms), che ha raccolto il 12,7 per cento dei consensi, mentre il Partito socialdemocratico ha raccolto il 9,9 per cento.

    Le elezioni sono state convocate a marzo, dopo che il premier Cerar ha rassegnato le proprie dimissioni alcune settimane prima della scadenza del suo mandato a causa di scioperi, contrasti interni alla maggioranza e di una sentenza avversa della Corte Suprema slovena.

    La Corte ha ordinato un nuovo referendum su un progetto di investimento ferroviario sostenuto dal governo.

    L’affluenza alle urne è stata del 51,5 per cento, in linea con quella registrata alle votazioni di quattro anni fa.

    Quando dai risultati è emersa netta l’affermazione della Sds, il suo leader Jansa ha rilasciato alcune dichiarazioni.

    “Il nostro partito mette prima la Slovenia e gli sloveni”, ha detto, aggiungendo che la Sds è pronta per colloqui di coalizione con tutti gli altri partiti rappresentati in parlamento.

    “Siamo aperti alla cooperazione, la Slovenia sta affrontando tempi che richiedono cooperazione”, ha sottolineato.

    In campagna elettorale Jansa, già primo ministro dal 2004 al 2008 e dal 2012 al 2013, aveva annunciato che avrebbe tagliato le tasse e accelerato le privatizzazio nei nel paese.

    Il leader anti-immigrazione ha trascorso sei mesi in carcere nel 2014 dopo essere stato condannato per reati di corruzione relativi a un accordo sulle armi del 2006, ma è stato rilasciato dopo che la Corte costituzionale ha ordinato un nuovo processo, che non ha avuto luogo perché nel frattempo era scattata la prescrizione. Jansa aveva negato qualsiasi illecito.

    Il leader di Lms, Sarec, ha dichiarato che si aspetta di avere l’opportunità di formare un governo, dal momento che molti partiti in campagna elettorale avevano detto che non si sarebbero uniti a un governo guidato dalla Sds.

    “Se tutti si attengono a ciò che hanno detto prima delle elezioni, ci aspettiamo di avere la possibilità di formare un governo”, ha detto Sarec.

    Il presidente del Partito socialdemocratico, Borut Pahor, ha affermato che intende dare la prima possibilità di formare un governo al partito con la maggior parte dei seggi in parlamento dopo le elezioni.

    Tuttavia, la Sds avrebbe bisogno di allearsi con almeno altre due parti per ottenere la maggioranza.

     

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