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    Come funziona il sistema elettorale delle presidenziali francesi

    Tutto quello che c'è da sapere su come viene eletto il presidente della Francia

    Di Stefano Mentana
    Pubblicato il 26 Apr. 2017 alle 15:36 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:18

    Come tutte le elezioni, da quella per le cariche meno importanti fino a quelle di cui si parla in tutto il mondo, anche quelle con cui i cittadini francesi decidono il loro presidente sono regolate da un apposito sistema elettorale. Si tratta di uno dei più semplici, anche perché serve per eleggere una sola persona, ma nonostante questo è bene avere le idee più chiare possibili a riguardo e per questo abbiamo comunque deciso di spiegarlo.

    Nelle elezioni presidenziali francesi sono chiamati alle urne tutti i cittadini francesi: quelli che vivono nei 96 dipartimenti della Francia continentale, quelli che vivono nei territori d’oltremare (le ex colonie rimaste ancora oggi sotto il controllo di Parigi, per intenderci) e tutti i francesi residenti all’estero.

    Alle elezioni si possono presentale tutti coloro che riescono a raccogliere le firme di 500 di persone elette al parlamento o negli enti locali di tutto il paese. Si tratta di un numero considerato non particolarmente alto, dal momento che negli anni anche partiti molto piccoli sono riusciti a prendere parte a questo tipo di elezioni. Tutti i candidati risultano notabili da tutti i cittadini francesi, in qualsiasi territorio essi risiedano.

    Le elezioni si svolgono in due turni: se nel primo nessuno dei candidati dovesse raggiungere il 50 per cento più uno dei voti, si procede anche con un ballottaggio tra i due candidati al primo turno. Dal 1965 – anno in cui si svolse la prima tornata di elezioni presidenziali a suffragio universale diretto in Francia – a oggi, si è sempre arrivati al ballottaggio tra i primi due candidati.

    Nel ballottaggio, il più votato tra i due candidati viene eletto presidente.

    In queste elezioni, dunque, non conta chi vince in più regioni o chi ottiene più rappresentanti: trattandosi di un elezione diretta di un’unica persona è sufficiente ottenere più voti degli sfidanti. Si tratta dunque di un’elezione, ad esempio, diversa da quella del presidente degli Stati Uniti, in cui ogni stato elegge i propri grandi elettori che, a loro volta, eleggono il presidente. Un’elezione quella dunque indiretta, e in cui è importante vincere in alcuni stati in base alla loro popolazione, fatto che non ha luogo invece alle elezioni francesi.

    Dal 1965 a oggi, come abbiamo detto, nessun presidente è mai stato eletto al primo turno. I due migliori risultati raggiunti nel primo turno da quell’anno ad oggi risalgono il primo proprio al 1965, quando Charles De Gaulle raggiunse il 44 per cento, ed il secondo al 1974, quando il socialista Mitterrand ottenne il 43 per cento. Sorte vuole che in quell’anno Mitterrand non riuscì però a vincere il ballottaggio, venendo sconfitto da Valery Giscard d’Estaing.

    Questo sistema politico, di fatto basato su due turni dati per scontati dai partiti e dagli elettori, ha sempre favorito che i partiti tendano a correre da soli o a fare alleanze molto omogenee nel primo turno e confluire su un candidato specifico al ballottaggio.

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