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    Elezioni Messico 2018: il candidato di sinistra, López Obrador, è il nuovo presidente

    Il neo-presidente del Messico, Andres Manuel Lopez Obrado. Credit: Afp

    Sconfitto il partito Rivoluzionario Istituzionale, che ha dominato la politica messicana per quasi tutto il ventesimo secolo

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 2 Lug. 2018 alle 07:49 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:02

    Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente del Messico. Il candidato di sinistra ha vinto le elezioni che si sono tenute domenica primo luglio 2018 raccogliendo circa il 53 per cento dei voti.

    Sconfitto il partito Rivoluzionario Istituzionale, che ha dominato la politica messicana per quasi tutto il ventesimo secolo.

    Il secondo candidato più votato è stato Ricardo Anaya Cortés, del partito Azione nazionale, che ha ottenuto circa il 23 per cento dei consensi.

    Il neo-presidente Lopez Obradorsi era già candidato alla presidenza due volte, ma in entrambe le occasioni era stato sconfitto.

    Il candidato del partito Movimento di Rigenerazione Nazionale, sostenuto dalla coalizione Insieme Faremo la Storia, era dato come ampiamente favorito alla vigilia, dopo aver condotto una campagna elettorale incentrata sulla lotta alla corruzione e ai trafficanti di droga e su una politica meno accomodante verso gli Stati Uniti.

    “Questo nuovo progetto nazionale cercherà di stabilire un’autentica democrazia, non una dittatura. I cambiamenti saranno profondi, ma secondo l’ordine stabilito”., ha dichiarato nel suo ultimo discorso prima del voto.

    La sua vittoria è stata riconosciuta dal presidente americano Donald Trump, che su Twitter si è congratulato: “Sono molto ansioso di lavorare con lui. C’è molto da fare per portare benefici sia agli Stati Uniti che al Messico!”.

    Le elezioni

    In tutto i candidati alle varie cariche sono oltre 3.500.

    Il Congresso dell’Unione è formato dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica. I deputati vengono eletti ogni 3 anni e i senatori ogni 6 anni.

    Il Messico è una repubblica presidenziale federata in 31 stati liberi e sovrani e un distretto federale rappresentato dalla capitale, Città del Messico.

    Il presidente è sia capo di stato che di governo e ha un mandato che dura 6 anni, senza possibilità di essere rieletto.

    Dal 2006 al 2012 il presidente del Messico è stato Felipe Calderón Hinojosa, mentre dal 2012 il presidente è Enrique Peña Nieto, del Partito Rivoluzionario Istituzionale, che terminerà il suo mandato il 1 dicembre 2018.

    Tra le urgenze principali che il nuovo presidente si troverà ad affrontare vi è il problema dei cartelli della droga e degli omicidi e la violenza legati al narcotraffico, e la dilagante corruzione, oltre alla riforma del sistema giudiziario e al problema della gestione dell’ordine pubblico.

    Come si vota 

    Elezioni presidenziali

    Il sistema elettorale con cui i cittadini messicani eleggono il loro presidente della Repubblica è il maggioritario a turno unico.

    Viene eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti.

    Sulla scheda elettorale compaiono i simboli di ciascun partito e il candidato presidente di ciascuna coalizione. I candidati indipendenti, che sono due, per presentarsi dovevano raccogliere almeno 866.593 firme, corrispondenti all’1 per cento del corpo elettorale, in almeno 17 stati del paese.

    I candidati

    Elezioni presidenziali

    • Andrés Manuel López Obrador, del partito Movimento di Rigenerazione Nazionale. La sua coalizione, Insieme Faremo la Storia, è sostenuta dal Movimento di Rigenerazione Nazionale, dal Partito del Lavoro e dal Partito Incontro Sociale.

    • Ricardo Anaya Cortés, del partito Azione nazionale. La sua coalizione Per il Messico al Fronte, è sostenuta dal Partito Azione Nazionale, dal Partito della Rivoluzione Democratica e dal Movimento Cittadino.

    • José Antonio Meade Kuribreña, del partito Rivoluzionario Istituzionale. La sua coalizione, Tutti per il Messico, è sostenuta dal partito Rivoluzionario Istituzionale, dal partito Verde Ecologista del Messico e dal partito della Nuova Alleanza.

    • Jaime Rodríguez Calderón, è un candidato indipendente e non è sostenuto da nessuna coalizione.

    • Margarita Zavala, è una candidata indipendente non sostenuta da nessuna coalizione. È la moglie dell’ex presidente del Messico Felipe Calderón

    I sondaggi

    I candidati che si contendono la vittoria sono in primis Obrador, il candidato della sinistra, del Movimento di Rigenerazione Nazionale, il partito progressista e socialdemocratico, seguito da Meade Kuribrena, del partito rivoluzionario istituzionale (il partito centrista dell’attuale presidente Pena Nieto).

    In “terza posizione” vi è Anaya Cortes, del partito azione nazionale, il partito conservatore di destra.

    Obrador è dato al 37,7 per cento dei consensi, staccando il secondo candidato di almeno 10 punti percentuali.

    Andres Manuel Lopez Obrador, altrimenti noto come Amlo, ha iniziato la sua carriera politica come membro del Partito Rivoluzionario Istituzionale, prima di passare alla creazione del suo Movimento per la rigenerazione nazionale, noto come Morena.

    È la terza volta che Obrador si candida alle elezioni presidenziali. Il candidato di sinistra, dato in vantaggio secondo i sondaggi, sta facendo leva sulla insoddisfazione degli elettori nei confronti del partito al governo.

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