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    Elezioni legislative in Tunisia 2019: ecco i risultati del voto

    Elezioni in Tunisia 2019. Credit foto: AFP

    L'esito delle consultazioni per la scelta di 217 parlamentari

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 10 Ott. 2019 alle 08:50 Aggiornato il 10 Ott. 2019 alle 08:51

    Elezioni in Tunisia 2019: risultati

    I risultati ufficiali delle elezioni legislative di domenica scorsa in Tunisia premiano il partito islamico Ennahdha che, con 52 seggi su 217, diventa il partito di maggioranza relativa, seguito da Qalb Tounes, il partito del magnate tv e candidato alle presidenziali Nabil Karoui, che ha ottenuto 38 seggi.

    In terza posizione il partito Attayar (Corrente Democratica) con 22 seggi, quarta la colazione islamista Al Karama con 21 seggi, seguito dal Partito desturiano libero di Abir Moussi con 17 seggi, dal Movimento del Popolo (16), da Tahya Tounes (14), Machrou3 Tounes (4) e dalle altre liste indipendenti e minori con 33 seggi.

    Alcune liste di partito, quali quelle dell’islamico Errahma a Ben Arous o 3Ich Tounsi in Francia, sono state sanzionate, a causa di violazioni sulle regole pubblicitarie durante la campagna elettorale. Piuttosto difficile giungere ad una maggioranza con un quadro parlamentare così frazionato. Occorrono infatti 109 deputati per formare la maggioranza.

    Elezioni in Tunisia: le percentuali

    Queste le percentuali: Ennahdha, 23,94 per cento – 52 seggi su 217; Qalb Tounes, 17,51 per cento – 38 seggi. Attayar (Corrente Democratica) 10,14 per cento- 22 seggi, Al Karama 9,67 per cento – 21 seggi, Partito desturiano libero di Abir Moussi, 7,83 per cento – 17 seggi, Movimento del Popolo, 7,37 per cento – 16 seggi, Tahya Tounes 6,45 per cento – 14 seggi, Machrou3 Tounes, 1,84 per cento 4 seggi, liste indipendenti e minori 15,2 per cento – 33 seggi

    Elezioni legislative in Tunisia, uno sguardo sul voto

    Con le elezioni elezioni in Tunisia oltre 7 milioni di cittadini sono chiamati a rinnovare i loro rappresentanti in Parlamento. Ad essere eletti, con un sistema proporzionale a liste bloccate e senza sbarramento, sono 217 parlamentari, dei quali 199 scelti dai residenti nel territorio nazionale e 18 dai tunisini all’estero.

    Precisamente il Paese nordafricano è chiamato al voto per eleggere il secondo Parlamento dopo la rivolta ha portato alla caduta nel 2011 dell’ex regime di Zine El-Abidine Ben Ali, scomparso lo scorso 19 settembre nel suo esilio saudita a Gedda.

    Stando ai dati diffusi dall’Alta Commissione elettorale indipendente sono oltre 15mila i candidati che competono in 33 circoscrizioni elettorali per i complessivi 217 seggi. Le liste sono invece 1.592 e di esse 642 “indipendenti”, 200 di più rispetto alle elezioni del 2014.

    I partiti che si sfidano su tutto il territorio della Tunisia, in tutte le circoscrizioni, sono dieci. Il maggiore povrebbe rimanere ‘Ennahda’, il movimento islamico che fa parte della coalizione a sostegno dell’attuale governo e che nel Parlamento conta 68 deputati. Da segnalare poi: il movimento ‘Viva la Tunisia’ guidato dall’attuale premier Yussuf el Shaahed; ‘Appello Tunisia’; la ‘Corrente Democratica’, movimento di centrodestra; il movimento nazionalista ‘Il Popolo’; il liberale ‘Orizzonti Tunisia’; e infine il partito ‘Il Cuore della Tunisia’, fondato di recente dall’uomo d’affari Nabil Karoui.

    In Tunisia i sondaggi sono ammessi solo fino a due mesi prima del voto.

    Il rinnovo del Parlamento tunisino, che consentirà la formazione del nuovo governo, presenta un quadro politico molto diverso dalla precedente consultazione. Si prevede una notevole frammentazione dopo la nascita di nuovi partiti e la spaccatura del fronte laico.

    Domenica 13 ottobre le elezioni presidenziali

    Domenica prossima, 13 ottobre 2019, dopo le elezioni politiche ci svolgerà in Tunisia il secondo turno, ballottaggio delle presidenziali tra i due candidati che al primo turno del 15 settembre hanno ottenuto più voti. Si sfideranno Nabil Karoui, in carcere dal 23 agosto scorso con l’accusa di riciclaggio ed evasione fiscale, che al primo turno ha conquistato il 15,6 per cento dei voti, e Kaies Saied, giurista indipendente che ha ottenuto oltre il 18 per cento delle preferenze (qui tutti i candidati del primo turno).

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