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    Elezioni midterm 2018: i Democratici conquistano la Camera, il Senato ancora in mano ai Repubblicani

    Di TPI
    Pubblicato il 7 Nov. 2018 alle 11:30 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:47

    Elezioni midterm 2018 risultati – Il 6 novembre 2018 negli Stati Uniti si sono tenute le elezioni di midterm, le elezioni di metà mandato.

    I Democratici hanno preso il controllo della Camera, riuscendo a capitalizzare il voto anti-Trump e ottenendo anche seggi in stati vinti nel 2016 da Trump, mentre il Senato è rimasto nelle mani dei Repubblicani.

    Adesso i Dem, con i loro 219 seggi, possono sfruttare i risultati raggiunti per contrastare l’amministrazione Trump e le politiche del presidente.

    La vittoria Dem alla Camera rappresenta una sconfitta su scala nazionale per il partito dell’inquilino della Casa Bianca e mette in difficoltà i Repubblicani in vista delle elezioni del 2020.

    Il presidente Trump ha commentato con entusiasmo i risultati del midterm: “Tremendo successo stasera. Grazie a tutti”.

    La portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders ha ricalcato le parole del tyacoon, definendo “l’onda azzurra” dei democratici “una increspatura”. “Forse c’è una increspatura ma certamente non penso che sia una onda blu”, ha detto ai cronisti.

    “C’è ancora una lunga strada da percorrere” ma la Casa Bianca valuta “positivamente la situazione attuale” ha aggiunto.

    I Repubblicani sono comunque riusciti a guadagnare la poltrona di governatori in stati chiave come Ohio e Florida, mentre i Dem hanno vinto in  Michigan, Illinois, Iowa, Kansas Pennsylvania.

    Alexandra Ocasio, invece, è diventata la più giovane candidata mai eletta al Congresso. Storica anche l’elezione di Ilhan Omar, ex rifugiata somala.

    Tra i Dem eletti, 10 sono donne: in generale, su 964 candidati che si sono presentati alle elezioni, 272 sono donne.

    Elezioni midterm 2018: le reazioni internazionali 

    “Complimenti al presidente Trump per i seggi conquistati al Senato e la conferma in Stati cruciali, contro tutto e contro tutti: giornalisti di sinistra, attori e cantanti, registi e pseudo-intellettuali…Go Donald Go!”, ha scritto il vicepremier Matteo Salvini su Twitter.

    Meno positivo il commento del Cremlino, secondo cui non ci sono “prospettive brillanti” per un miglioramento delle relazioni con gli Stati Uniti, dopo i risultati delle elezioni. “Questo non significa che la Russia non stia cercando un dialogo con gli Usa”, ha aggiunto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aggiungendo che “nonostante le fobie degli Stati Uniti, la Russia non ha interferito, non interferisce e non interferirà nei processi elettorali di nessuno Paese al mondo, compresi gli Stati Uniti”.

    Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha commentato tramite social i risultati delle elezioni: “L’America insegna che la strada è ancora lunga ma che quando si cambia si vince. Quando si cambiano le persone e quando si è capaci di indicare un altro futuro”.

    Elezioni midterm 2018: cosa sono

    Le elezioni di metà mandato si tengono ogni quattro anni, ovvero due anni dopo le elezioni presidenziali, il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre degli anni pari.

    Qui abbiamo spiegato come funzionano le elezioni di midterm

    Qui trovate invece gli ultimi sondaggi

    A questo link tutti gli aggiornamenti in tempo reale e le ultime notizie

    Le elezioni riguardano il Congresso, le assemblee elettive dei singoli Stati, e alcuni dei governatori dei singoli Stati. Non riguardano invece l’elezione del presidente degli Stati Uniti.

    Elezioni midterm 2018 risultati: per cosa si vota

    Il Congresso americano – ovvero il parlamento – è diviso in due rami: la Camera dei Rappresentanti e il Senato.

    Il 6 novembre si vota per rieleggere l’intera Camera dei Rappresentanti, ovvero 435 membri, il cui mandato dura due anni.

    Insieme a loro si eleggono 36 dei 100 senatori che compongono il Senato, i cui mandati durano 6 anni (ogni due anni se ne rinnova un terzo). Negli Stati Uniti ci sono due senatori per ciascuno stato, ovvero 100 senatori per 50 stati federali. Vengono eletti anche 36 governatori.

    Prima di queste elezioni di metà mandato, la Camera dei Rappresentanti è controllata dai Repubblicani (235 su 435). Anche il Senato è controllato dai Repubblicani, con 51 senatori di maggioranza.

    Il Senato è composto da 2 senatori per ogni Stato, eletti per 6 anni.

    In quasi tutti gli stati viene utilizzato il sistema maggioritario semplice: ogni elettore vota per un candidato e viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti, a eccezione della Louisiana, che invece adotta un metodo uninominale a doppio turno.

    I seggi della Camera dei rappresentanti sono invece ripartiti tra gli Stati in proporzione alla rispettiva popolazione. Ciascuno Stato ha diritto ad almeno un rappresentante. I seggi sono attualmente 435. Ad essi si aggiungono sei delegati che rappresentano il Distretto di Columbia, Porto Rico, e i territori delle Samoa Americane, di Guam, delle Marianne Settentrionali e delle Isole Vergini americane, che però non hanno diritto di voto.

    I rappresentanti sono eletti in collegi uninominali, che devono avere approssimativamente la stessa popolazione.

    In quasi tutti gli stati viene utilizzato per l’elezione il sistema maggioritario semplice: ogni elettore vota per un candidato e viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti. Anche alla Camera l’eccezione è rappresentata dalla Louisiana, dove si usa il sistema elettorale francese a doppio turno.

    La Camera dei rappresentanti è eletta per due anni. Alle elezioni di midterm infatti, a differenza del Senato, si rinnovano tutti e 435 seggi.

    Elezioni midterm 2018 risultati: le sfide più importanti

    Qui di seguito le sfide più combattute:

    Senato

    Arizona: Kyrsten Sinema (dem) vs Martha McSally (rep)

    Montana: Jon Tester (dem) vs Matt Rosendale (rep)

    Nevada: Jacky Rosen (dem) vs Dean Heller (rep)

    Tennesse: Phil Bredesen (dem) vs Marsha Blackburn (rep)

    West Virginia: Joe Manchin (dem) vs Patrick Morrisey (rep)

    Texas: Beto O’ Rourke (dem) vs Ted Cruz (rep)

    Camera dei rappresentanti

    California 48: Harley Rouda (dem) vs Dana Rohrabacher (rep)

    California 25: Katie Hill (dem) vs Steve Knight (rep)

    Kentucky 6: Amy McGrath (dem) vs Andy Barr (rep)

    Illinois 14: Lauren Underwood (dem) vs Randy Hultgren (rep)

    Iowa 1: Abby Finkenauer (dem) vs Rod Blum (rep)

    New Jersey 3: Andrew Kim (dem) vs Tom MacArthur (rep)

    New York 19: Antonio Delgado (dem) vs John Faso (rep)

    Texas 32: Colin Allred (dem) vs Pete Sessions (rep)

    Washington 5: Lisa Brown (dem) vs Cathy McMorris Rodgers (rep)

    Governatori

    Arizona: David Garcia (dem) vs Doug Ducey (rep)

    Connecticut: Ned Lamont (dem) vs Bob Stefanowsky (rep)

    Florida: Andrew Gillum (dem) vs Ron DeSantis (rep)

    Georgia: Stacey Abrams (dem) vs Brian Kemp (rep)

    Kansas: Laura Kelly (dem) vs Kris Kobach (rep)

    Ohio: Richard Cordray (dem) vs Mike DeWine (rep)

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