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    Elezioni distrettuali Hong Kong risultati: trionfo dei democratici

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 25 Nov. 2019 alle 08:27 Aggiornato il 25 Nov. 2019 alle 09:08

    Elezioni distrettuali Hong Kong: risultati

    A Hong Kong il fonte pro-democrazia ha ottenuto quasi il 90 per cento dei seggi, conquistandone 396 dei 452 totali. il fronte pro-establishment ha perso più di 240 seggi rispetto alla tornata elettorale del 2015. Sono questi i risultati delle elezioni distrettuali di Hong Kong, a sei mesi dall’inizio delle proteste per chiedere maggiore democrazia.

    Hong Kong ha inviato un segnale chiaro di cambiamento alla Cina, eleggendo molti dei candidati simbolo della protesta. Tra i candidati chiave pro-dem eletti, attivi negli ultimi mesi nelle proteste, vi sono stati Kelvin Lam, sostenuto dall’attivista Joshua Wong, Jimmy Sham, coordinatore del Civil Human Rights Front, e Lo Chun-yu.

    L’affluenza è stata altissima: si sono recati alle urne 2,94 milioni di votanti, per un’affluenza del 71,2 per cento. L’affluenza è stata la più alta mai registrata. Nella tornata elettorale del 2015  si era recato alle urne solo il 47 per cento dei votanti.

    La commissione per gli affari elettorali ha rimarcato la correttezza e il clima pacifico delle operazioni, malgrado la presenza massiccia della polizia in tenuta antisommossa, rilevando che un terzo circa dei reclami ricevuti sono stati legati alle lunghe file per esercitare il diritto di voto. David Alton, membro della Camera dei Lord britannica, nel gruppo di osservatori internazionali chiamati per vigilare sulla correttezza del voto ha avuto buon gioco nel dire che l’alta partecipazione “”dimostra che c’è un’ondata a Hong Kong che crede nella democrazia”.

    Il governo di Hong Kong ascolterà “certamente con umiltà le opinioni dei cittadini e rifletterà su di loro con serietà”, ha detto la governatrice Carrie Lam, dopo la pesantissima sconfitta del fronte pro-establishment.. Il governo, ha assicurato Lam, “rispetterà il risultato del voto”.

    Lam ha anche riconosciuto che il risultato del voto ha alimentato le discussioni sul fatto che “i cittadini sono insoddisfatti per l’attuale situazione sociale e i problemi ben sedimentati”, senza però fornire dettagli.

    Pechino non ha reagito bene al plebiscito dei pro-democratici: “Hong Kong è parte integrante della Cina, a prescindere dal risultato elettorale”, ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. “Qualsiasi tentativo di danneggiare il livello di prosperità e stabilità della città, non avrà successo”, ha continuato Wang.

    Il movimento anti-governativo era partito nel mese di giugno in risposta alla contestatissima legge sulle estradizioni in Cina, e da lì la protesta si era ampliata a macchia d’olio, raccogliendo sempre più partecipanti e puntando a sollecitare il varo di riforme democratiche. Il l movimento ha varato una piattaforma di cinque punti, tra cui il suffragio universale e un’indagine indipendente sulla brutalità della polizia nella repressione delle proteste.

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