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    Elezioni Austria, i risultati: trionfa Sebastian Kurz, crolla l’ultradestra

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 29 Set. 2019 alle 17:18 Aggiornato il 30 Set. 2019 alle 11:41

    Elezioni Austria, i risultati: trionfa Kurz, crolla l’ultradestra

    In Austria si sono chiuse le urne e si attendono i risultati ufficiali delle elezioni parlamentari 2019. Circa 6,3 milioni di elettori austriaci sono stati chiamati alle elezioni anticipate, a soli due anni di distanza dall’ultima tornata elettorale.

    Secondo le prime proiezioni, i popolari di Sebastian Kurz hanno stravinto le elezioni politiche in Austria. La Oevp vola infatti al 37,1 per cento. Crolla l’ultradestra, calano i socialdemocratici. I populisti dell’Fpoe risentono dello scandalo Ibiza-gate. Tornano in parlamento i Verdi, usciti nel 2017.

    “Il nostro partito necessita di una ripartenza. Di certo non posso suggerire di continuare sulla strada del governo, non alla luce di questo risultato”, ha annunciato a caldo il segretario generale dell’Fpoe Harald Vilimsky, preannunciando l’intenzione di fare opposizione.

    Se lo scenario fosse confermato, il leader dei popolari austriaci Sebastian Kurz avrebbe due opzioni: una Grosse Koalition con i socialdemocratici, che risultano al secondo posto, oppure una maggioranza con i Verdi: una novità assoluta a livello nazionale, ma collaudata nel Land Tirolo.

    Qui di seguito i risultati partito per partito:

    Oevp (popolari): 37,1 per cento

    Spoe (socialdemocratici): 22,5 per cento

    Fpoe (ultradestra): 16,7 per cento

    Verdi: 13,1 per cento

    Neos (liberali): 7,8 per cento

    Il  contesto

    Nel dicembre 2017 si era formato un governo di destra guidato dal più giovane premier europeo, l’allora 32enne Sebastian Kurz, leader di Oevp, alleato di Heinz-Christian Strache, leader dell’ultra destra sovranista, del Partito delle Libertà (FPÖ).

    Nel maggio 2019 il governo era stato sfiduciato a causa del cosiddetto Ibiza-gate (qui un approfondimento), che ha provocato le dimissioni di tutti i ministri del FPÖ , il partito dell’ultradestra. L’Austria è stata dunque traghettata alle elezioni anticipata, guidata da una premier tecnica, la ex presidente della Corte costituzionale Brigitte Bierlein.

    A scatenare la crisi interna al governo austriaco è stata la pubblicazione da parte del Sueddeutsche Zeitung e dello Spiegel di un video in cui Strache si dice disponibile ad accettare soldi russi in cambio di favori alla nipote di un oligarca russo vicino al presidente Vladimir Putin.

    Nel video, si sente Strache dire di voler favorire le imprese russe negli appalti e di essere disposto a censurare i media seguendo il modello del premier ungherese Viktor Orban.

    Le immagini sono state girate di nascosto in una villa a Ibiza durante la campagna elettorale del 2017.

    Gli ultimi sondaggi davano i popolari di Oevp al 34%, i socialdemocratici al 22 e l’ultradestra al 20. I Verdi, dopo una pur breve legislatura fuori dal parlamento, erano dati al 12 per cento.

    Dopo lo scandalo che ha visto protagonista Strache, le redini del partito di estrema destra sono passate a Norbert Hofer.

    Da chi sarà formato il governo? Tra le ipotesi più probabili c’è una riedizione dell’alleanza dei popolari di Oevp e dei sovranisti di FPÖ, ma gli scandali degli ultimi mesi pesano e non poco.

    Un’altra possibilità per formare un governo stabile sarebbe una Grosse Koalition alla tedesca. Ma a Vienna un’intesa tra popolari e socialdemocratici appare improbabile visto che tra Sebastian Kurz e Pamela Rendi Wagner non corre buon sangue.

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