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    Tre ragazzi palestinesi sono morti negli scontri a Gerusalemme

    Credit: Reuters

    Gli scontri tra polizia israeliana e fedeli musulmani sono avvenuti dopo l'aumento delle misure di sicurezza intorno alla Città Vecchia di Gerusalemme

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 21 Lug. 2017 alle 16:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:13

    Nella tarda mattinata del 21 luglio, la polizia israeliana si è scontrata a Gerusalemme Est con alcuni fedeli musulmani. Un ragazzo palestinese di 17 anni è stato ucciso, in circostanze ancora ignote. Secondo l’agenzia stampa palestinese Wafa, sarebbe stato colpito al collo da un proiettile sparato da un colono israeliano.

    Altri due ragazzi di 18 e 19 anni sono morti per le ferite riportate negli scontri. Ci sarebbero anche almeno 193 feriti, secondo la Mezzaluna Rossa.

    I palestinesi e le forze israeliane si sono scontrati anche nella parte occupata della Cisgiordania a causa della tensione sulle misure di sicurezza installate sulla Spianata delle Moschee, un luogo sacro nella Città Vecchia di Gerusalemme.

    Le forze israeliane hanno usato cannoni ad acqua e lacrimogeni dopo che i manifestanti hanno lanciato pietre e oggetti fuori dalle mura della Città Vecchia.

    Sono stati riportati inoltre alcuni scontri al checkpoint Qalandia tra Gerusalemme e la Cisgiordania.

    Il clima si è inasprito dopo che Israele ha aumentato le misure di sicurezza intorno alla Città Vecchia di Gerusalemme, a seguito dell’uccisione di due militari da parte di tre uomini arabo-israeliani. I leader palestinesi hanno preannunciato per il 21 luglio un venerdì di protesta.

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