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    Dove conviene di più comprare droghe, alcol e sigarette nel mondo

    In nessun luogo del mondo è consigliabile dedicarsi a certi vizi, ma secondo un'analisi di Bloomberg alcuni paesi sono molto più costosi di altri da questo punto di vista

    Di TPI
    Pubblicato il 12 Gen. 2017 alle 18:11 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:10

    Dedicarsi al consumo di tabacco, alcol e droghe non è mai consigliabile, visti gli evidenti rischi per la salute, ma ci sono luoghi del mondo dove queste cattive abitudini possono essere ancora più dannose che in altri, in particolare se si parla di danni economici.

    La testata statunitense Bloomberg ha infatti realizzato un’originale ricerca a partire da dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del World Drug Report 2016 delle Nazioni Unite, in cui è stato messo a confronto quello che potrebbe essere definito “il prezzo del vizio” in tutto il mondo.

    La ricerca è infatti basata su un paniere di beni di consumo legali e illegali – tabacco, alcol, anfetamine, cannabis, cocaina e oppiacei – che una volta individuato è stato confrontato in base al prezzo richiesto per acquistarlo in più di cento paesi.

    In particolare, nell’ipotetico paniere di sostanze è stato considerato: un pacchetto di sigarette; una bottiglia di bevande alcoliche, tra cui birra, vino e liquore; un grammo di stimolanti di tipo anfetaminico, come l’ecstasy; un grammo di cannabis in diverse forme; un grammo di cocaina in diverse forme; un grammo di oppiacei come l’eroina.

    L’acquisto di quest’insieme di vizi verrebbe a costare, a uno statunitense medio, circa 400 dollari, ma secondo Bloomberg potrebbe invece arrivare a costare un minimo di 41,40 dollari in Laos e un massimo di ben 1.441,50 dollari in Giappone.

    In generale, in 18 paesi del mondo il paniere di sostanze sopracitate non costerebbe più di 100 dollari, in molti casi anche grazie al fatto che queste nazioni sono tra le più grandi produttrici di alcune delle droghe in questione.

    Come ha dichiarato in merito Peter Reuter, professore presso l’Università del Maryland, “È tutta una questione di costi di distribuzione: essere più vicini al produttore abbassa i costi”.

    Se però non si guarda al costo reale, ma lo si relativizza rispetto al reddito medio dei paesi, il “paniere dei vizi” è invece più conveniente in nazioni ad alto reddito come il Lussemburgo e la Svizzera, mentre in un paese come il Venezuela, l’inflazione porterebbe un cittadino a spendere circa 17 volte il proprio salario settimanale per una bottiglia di birra, un pacchetto di sigarette e un grammo di cocaina.

    In questa tabella si può notare questo fenomeno: vengono infatti elencati i paesi per grado di convenienza nell’acquisto di tali beni, prendendo come valore standard equivalente a 100 il costo negli Stati Uniti. Nelle colonne a fianco si possono notare la percentuale di questo prezzo rispetto al salario settimanale medio, il prezzo in dollari e il salario settimanale in dollari.

    (Credit: Bloomberg. L’articolo prosegue in basso)

    Nelle mappe in basso, il planisfero suddiviso in colori in base al costo del paniere, e di seguito a quanto ammonta questo costo in percentuale rispetto a un salario settimanale medio:

    (Credit: Bloomberg)

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