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    Donne d’affari e uomini di casa

    Mentre i mariti si occupano delle faccende domestiche e dei figli, sempre più donne sono libere di fare carriera nella finanza

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 9 Dic. 2013 alle 09:17 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 09:03

    Quando Marielle Jan de Beur si sposò, 13 anni fa, alcuni colleghi maschi insinuarono che sarebbe diventata inutile sul posto di lavoro. Ma col tempo il matrimonio si è rivelato una delle mosse più fortunate per la sua carriera. Quando lei rimase incinta, il marito lavorava per uno studio di architettura e guadagnava la metà di lei. La soluzione è sembrata ovvia a entrambi.

    Dieci anni dopo, Marielle dirige il reparto di ricerca della società Wells Fargo e la vita che ha costruito con suo marito è confortevole e ordinata: due bambini di 10 e 7 anni, una bella casa bianca e uno studio dove suo marito, il signor Langley, tiene i libri di lavoro sugli scaffali. Durante il giorno è lui a sbrigare le faccende domestiche, e a chi gli chiede di che si occupi risponde: “Sono un papà casalingo”.

    Secondo quanto riportato dal New York Times, dal 1980 a oggi il numero delle donne che lavorano nel settore finanziario mentre i mariti si occupano della casa e dei figli è cresciuto di quasi dieci volte. In un ambiente ancora fortemente dominato dagli uomini, queste donne costituiscono un gruppo piccolo ma in rapida espansione e la loro capacità di ottenere successi lavorativi è direttamente proporzionale alla disponibilità dei loro mariti nel gestire le faccende domestiche.

    Per gli uomini questa scelta suscita talvolta amarezza e frustrazione: alcuni di loro si chiedono che cosa ne è stato della loro educazione, confessano che non saprebbero come tornare al lavoro dopo quella che avevano sperato fosse una pausa temporanea, o ammettono di non riuscire a capire il lavoro delle mogli. Spesso, inoltre, i mariti si sentono esclusi dall’infrastruttura sociale che le donne hanno costruito nel corso di generazioni per rendere la vita casalinga più facile. Alcuni di loro dicono addirittura di essere stati esclusi da attività scolastiche con le altre mamme sentendosi dire: “A mio marito non piacerebbe che tu stessi a casa con noi”.

    Per le donne che lavorano nel settore finanziario e bancario, invece, avere un marito a che si prende cura della casa e dei figli è fondamentale per evitare distrazioni dal lavoro e poter competere meglio con gli altri dirigenti, molti dei quali, tra l’altro, sono uomini con mogli casalinghe. Secondo uno studio pubblicato il mese scorso dal Wall Street Journal la quota di donne nei consigli di amministrazione delle società di New York è salita al 18,7 per cento nel 2012 rispetto al 15,6 per cento del 2006. Ma alcuni esperti che studiano le donne nel mondo degli affari dicono che il progresso è ancora troppo poco e troppo lento. “Quello che abbiamo scoperto”, ha detto una coautrice dello studio, “è che poiché le donne in questo sistema sono ancora un’eccezione, c’è ancora un diffuso timore su cosa aspettarsi da loro.”

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