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    Le donne in Arabia Saudita potranno guidare per la prima volta nella storia

    Il re dell'Arabia Saudita ha annunciato che le donne del regno - al pari degli uomini - potranno guidare, eliminando un divieto storico

    Di TPI
    Pubblicato il 26 Set. 2017 alle 22:10 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:25

    Il re dell’Arabia Saudita ha annunciato che le donne del regno – al pari degli uomini – potranno guidare, eliminando un divieto storico che per molto tempo aveva fatto discutere e sollevare diverse proteste da parte della comunità internazionale.

    Unico paese al mondo dove le donne non potevano ancora condurre automobili, con questo nuovo decreto l’Arabia Saudita mostra un’apertura significativa verso il genere femminile.

    Re Salman dell’Arabia Saudita non ha ancora chiarito quando le donne potranno effettivamente guidare, ma ha dato l’ordine di fare in modo che anche loro possano sostenere l’esame della patente.

    Le riforme a favore delle donne 

    La decisione rientra in una più ampia serie di riforme volte a garantire permessi e diritti anche alle donne del regno. La scorsa settimana, per esempio, è stato dato il permesso alle donne di accedere in uno stadio sportivo per la prima volta.

    Si tratta di uno fra i più importanti mutamenti sociali all’interno di una  società fondamentalmente conservatrice e chiusa come quella del regno dell’Arabia Saudita.

    Il 23 settembre 2017, per celebrare l’87esimo anniversario del regno saudita, il re ha concesso alle donne di accedere allo stadio sportivo Re Fahd di Riad, per la prima volta nella storia.

    La dottrina wahabita

    Nel regno saudita vige la dottrina wahabita, un’interpretazione fondamentalista del Corano che viola i diritti delle donne, compreso quello di fare attività sportive in strutture o luoghi pubblici.

    Secondo le regole vigenti nel regno saudita, le donne devono infatti avere il consenso di un tutore di sesso maschile – che sia il padre, il fratello o un altro parente – per sposarsi, per ottenere il passaporto, per viaggiare all’estero e spesso anche per lavorare o studiare, anche se non è espressamente previsto per legge.

    Pochi giorni fa il nostro giornale ha pubblicato la notizia che a Gedda, in Arabia Saudita, ogni settimana un gruppo tutto al femminile si allena davanti agli occhi degli uomini, andando contro i dettami della dottrina wahabita.

    Nel paese non c’è una legge che proibisce espressamente la possibilità per le donne di fare sport, ma è raro vederle all’aria aperta o in strutture pubbliche mentre si allenano. Inoltre, negli istituti scolastici l’attività sportiva viene svolta in aule separate per uomini e donne.

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