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    Dopo 70 anni saranno resi pubblici nuovi documenti sull’Olocausto

    Un archivio che contiene dettagli sulla realtà nei campi di concentramento sarà disponibile a tutti sul sito della biblioteca Wiener di Londra

    Di TPI
    Pubblicato il 18 Apr. 2017 alle 15:23 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:33

    La biblioteca di Wiener di Londra renderà pubblici i documenti delle Nazioni Unite sui crimini di guerra in Europa. Si tratta di materiale che risale al 1943 e che è stato inaccessibile per 70 anni. Tra le informazioni rivelate alcuni dettagli sui primi campi di concentramento.

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    L’archivio era stato chiuso alla fine degli anni Quaranta. Molte delle rivelazioni riguardano i campi di concentramento di Auschwitz e Treblinka dove molti ebrei furono uccisi nelle camere a gas. Le testimonianze riportate in un documento del 1944 forniscono i dettagli di come venisse chiesto ai prigionieri di togliersi i vestiti e di come il pavimento di terracotta delle camere a gas diventasse scivoloso quando bagnato. Il contenuto dell’archivio è stato portato via di nascosto nel tempo dai territori occupati dell’Europa orientale.

    “Il catalogo della commissione per i crimini di guerra dell’Onu, che può essere consultato online, sarà disponibile sul nostro sito”, ha detto l’archivista della biblioteca Howard Falksohn. La Wiener Library è stata fondata nel 1934 ad Amsterdam e il suo materiale è stato poi trasferito a Londra poco prima della seconda guerra mondiale.

    La biblioteca è particolarmente attiva nella ricostruzione dei fatti relativi all’Olocausto e fornisce supporto alle famiglie che ancora sono alla ricerca di parenti spariti nei campi di concentramento.

    Ogni cartella contiene duemila pagine di informazioni. In tutto si parla di 900 Gb di documenti. “È possibile che alcuni capitoli della storia saranno riscritti con le nuove prove”. Dan Plesch, direttore del centro per gli studi internazionali e la diplomazia della Soas di Londra ritiene che i documenti possano essere preziosi anche per combattere il negazionismo riguardo allo sterminio degli ebrei.

    L’archivio fornisce le prove del fatto che gli Alleati sapessero dei campi di concentramento due anni prima della loro scoperta e che Hitler è stato accusato di crimini di guerra nel 1944.

    Tra i documenti è contenuta la dichiarazione giurata di Harry Ogden, un soldato britannico catturato a Narvik in Norvegia nel 1940, che si era poi unito ai partigiani polacchi. 

    L’archivio dimostra anche che la prostituzione forzata e lo stupro erano perseguiti come crimini di guerra in Grecia, Filippine e Polonia già alla fine degli anni Quaranta. In precedenza si credeva che fossero stati introdotti nella legislazione solo in seguito alla guerra in Bosnia.

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