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    Un uomo è stato discolpato dopo 40 anni da un reato compiuto dall’agente che lo aveva arrestato

    AFP PHOTO / MARTIN HAYHOW

    Stephen Simmons, che si è sempre detto innocente, ha potuto vedere riformulata la sentenza di condanna solo all'età di 62 anni

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 18 Gen. 2018 alle 14:18 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:47

    Un uomo condannato ingiustamente del furto di pacchi postali, avvenuto più di 40 anni fa a Clapham Goods Yard, località a sud di Londra, ha visto annullata la sentenza di colpevolezza dopo che è emerso che il reato era stato in realtà compiuto dal poliziotto che lo aveva arrestato.

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    All’epoca Stephen Simmons, che aveva 19 anni, scontò otto mesi di reclusione in un penitenziario minorile.

    Simmons, che ha sempre dichiarato la sua innocenza rispetto al reato contestatogli, ha potuto vedere riformulata la sentenza di condanna solo all’età di 62 anni.

    Il giudice che ha attuato la revisione del processo ha definito questo come “un caso eccezionale”.

    Il fascicolo è stato riaperto quando si è scoperto che l’agente di polizia che effettuò l’arresto, Derek Ridgewell, era stato riconosciuto colpevole di un reato pressoché identico a quello per cui era stato incarcerato Simmons.

    Dopo l’arresto nel 1975, fu detto a Simmons che se non avesse confessato il crimine, continuando a dare del bugiardo al poliziotto, il giudice lo avrebbe condannato ad una pena più severa.

    La Corte d’appello si è accorta che l’uomo era stato incastrato e ha così cambiato il giudizio.

    Lord Burnett, giudice supremo del tribunale, ha spiegato: “Vorremmo solo far presente il nostro rammarico per il fatto che ci sia voluto così tanto tempo per rimediare a questa ingiustizia”.

    Da parte sua, Stephen Simmons ha commentato: “Non posso dirvi quanto sia sollevato. Ci sono voluti solo 43 anni, ma finalmente ci sono arrivato”.

    “Una delle cose più difficili per me era che i miei genitori non mi credessero, perché erano della generazione che era convinta che la polizia non potesse mentire”.

    Simmons, che gestisce un’azienda di apparecchiature audio e telefoniche nella cittadina inglese di Newdigate, fu accusato all’epoca dal Detective Sergente Derek Ridgewell, della British Transport Police, la polizia postale inglese.

    Parlando alla radio locale Bbc Surrey ha raccontato: “Ho scoperto che Ridgewell era stato condannato a sette anni e mezzo di prigione per il furto di alcune borse della Royal Mail e per averle vendute, accusando di questo reato altre persone”.

    Simmons ha quindi fatto domanda alla Commissione per la revisione dei casi criminali (CCRC), un organismo indipendente che indaga su possibili errori giudiziari.

    Ridgewell, morto in prigione nel 1982, si era reso responsabile di una serie di casi in cui dei giovani erano stati falsamente accusati di “aggressione” sula metropolitana di Londra.

    Una delle vittime era Winston Trew, che era presente in tribunale per l’appello di Simmons.

    Trew ha scritto un libro, Black for a Cause, che ha raccontato in maniera approfondita la lunga storia delle falsificazioni di indagini da parte di Ridgewell e che è stato inserito come materiale probatorio nel processo che ha riabilitato Simmons.

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