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    Macron perde i pezzi: si dimette anche il suo portavoce

    Credit: Afp

    A lasciare erano stati anche la ministra dello Sport, Laura Flessel, e il ministro dell'Ambiente Nicolas Hulot

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 5 Set. 2018 alle 15:40 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:52

    Mercoledì 5 settembre 2018 Bruno Roger-Petit, il portavoce dell’Eliseo, ha presentato le dimissioni al presidente francese Emmanuel Macron.

    Il suo addio, a poco più di 12 mesi dalla sua nomina, sarebbe dovuta a una ristrutturazione più ampia della Comunicazione dell’Eliseo. A riferirlo è stata France 2, aggiungendo che a prendere il suo posto sarà Sylvain Fort.

    Roger-Petit non è però il primo dei collaboratori del presidente francese che mostra segni di allontanamento dalla linea del governo.

    Martedì 4 settembre era stata la ministra dello Sport, Laura Flessel, ad annunciare le sue dimissioni “per ragioni personali”. L’ex campionessa olimpica nella scherma aveva detto di volersi riconnettere con “impegni passati, incentrati sull’uomo, sulla solidarietà e sulla cooperazione internazionale”.

    Nel comunicato in cui ha parlato delle sue dimissioni, Flessel ha ricordato di aver posto “le basi per una profonda revisione del modello sportivo francese e della sua governance”. L’ex ministra è stata sostituita dall’ex nuotatrice Roxana Maracineanu.

    Il 28 agosto era stata la volta del ministro dell’Ambiente francese, Nicolas Hulot, che aveva annunciato la decisione di lasciare l’incarico durante un’intervista in diretta all’emittente radiofonica France Inter, senza avvertire né Macron né il premier Edouard Philippe, sostenendo che si era “sentito solo”.

    “Mi sono sentito solo”, ha ricordato Hulot, parlando di “una decisione onesta e responsabile”.

    “Spero che la mia partenza inneschi un profondo esame di coscienza da parte della nostra società sulle realtà del nostro mondo. Stiamo avanzando per piccoli passi, e la Francia sta facendo molto di più di altri paesi, ma i piccoli passi sono abbastanza? La risposta è no”, ha sostenuto il 63enne ambientalista.

    Se c’è una crisi nella maggioranza, la situazione non è meno preoccupante tra le fila dell’elettorato.

    Secondo gli ultimi sondaggi, realizzati dall’istituto Ifop, solo il 31 per cento dei francesi si dice soddisfatto per l’azione del presidente Macron: un crollo di popolarità di oltre dieci punti rispetto all’ultimo sondaggio dello stesso istituto.

    Il risultato di Macron è peggiore di quello dell’ex presidente Francois Hollande nello stesso periodo del precedente quinquennato (32 per cento).

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