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    Cos’è successo a Dallas, dove sono morti 5 poliziotti

    Gli scontri si sono verificati in seguito alla protesta per le uccisioni di due afroamericani a in Minnesota e in Louisiana, per mano di agenti della polizia

    Di Iacopo Luzi
    Pubblicato il 8 Lug. 2016 alle 09:07 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:53

    Cinque poliziotti sono stati uccisi durante una protesta a Dallas, nello stato del Texas. Altri sette agenti sono rimasti feriti nella sparatoria. Alcuni individui armati hanno aperto il fuoco da una posizione elevata, mirando ai poliziotti.

    Undici poliziotti sarebbero stati colpiti in totale, di cui dieci colpiti immediatamente, mentre un undicesimo sarebbe rimasto ferito durante la successiva sparatoria fra cecchini e agenti. 

    Secondo quanto riferito dalle autorità, il responsabile della strage è un uomo di 25 anni, identificato come Micah Xavier Johnson. Il giovane avrebbe deciso di reagire dopo l’uccisione di due afroamericani. Sconvolto da queste uccisioni indiscriminate, Johnson ha deciso di vendicarsi sugli agenti di polizia bianchi.

    L’uomo sarebbe stato poi ucciso dalla polizia, mentre altri tre sospetti sono stati fermati ma si rifiutano di collaborare con la polizia. 

    La protesta era stata organizzata per manifestare dopo le uccisioni di due afroamericani, in Minnesota, e Baton Route, in Louisiana, per mano di agenti della polizia nei giorni scorsi, precisamente mercoledì 5 luglio e giovedì 6 luglio. Moltissima gente si era radunata nel downtown di Dallas per protestare contro le violenze. 

    Tre sospetti, dopo aver vagato a piede libero per più di due ore dopo la sparatoria, sarebbero ora in custodia della polizia. Un quarto sarebbe al momento barricato all’interno di un garage, dopo aver scambiato per 45 minuti colpi d’arma da fuoco con gli agenti. “La fine è vicina,” avrebbe urlato agli agenti. 

    Secondo le foto rilasciate dal Dipartimento di Polizia di Dallas sul suo profilo twitter, i cecchini sono afroamericani che, intorno le dieci di sera, ora locale, avrebbero aperto il fuoco contro gli agenti. Alcuni di loro, secondo il capo della polizia David O. Brown, sarebbero stati colpiti alle spalle. 

    Anche un civile sarebbe rimasto coinvolto, mentre tre degli agenti feriti sarebbero in condizioni critiche. Altri due sarebbero già stati operati. 

    La città è totalmente bloccata. Gli artificieri della polizia di Dallas sono in azione per disinnescare un presunto ordigno esplosivo rinvenuto vicino al luogo dal quale uno dei due sospetti ha iniziato a sparare. 

    La polizia è in possesso delle foto dei ricercati, dove si nota chiaramente come i due si aggirassero fra la folla di manifestanti armati con due fucili d’assalto e magliette mimetiche. Le foto sono state scattate e postate sui social da alcune persone presenti alla manifestazione, ma si suppone che nessuno abbia avvisato la polizia della cosa. 

    In Texas, secondo le leggi statali, le persone possono andare in giro armate, senza l’obbligo di dover occultare l’arma da fuoco. Basta che non rappresentino una minaccia o non vadano impugnando l’arma. Esattamente come si può notare dalle foto dei due cecchini, mentre si aggiravano fra i dimostranti.

    Esistono diversi video della sparatoria, dove si nota la folla dileguarsi immediatamente appena sentiti i primi colpi, mentre la polizia risponde al fuoco. In un video di 45 secondi, pubblicato da una persona all’interno di un appartamento, si può chiaramente ascoltare il suono dei colpi. Un suono continuo. Come quello di un fucile automatico. 

    La sparatoria ha avuto luogo in pieno centro durante una protesta che, fino al momento della sparatoria, era stata totalmente pacifica. Secondo il capo della polizia Brown, lo scopo dei cecchini era quello di colpire quanti più poliziotti potessero.


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