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    In Costa d’Avorio i soldati ammutinati occupano alcune strade nelle città principali del paese

    Il 14 maggio una persona è stata uccisa da un proiettile dopo che le truppe ammutinate avevano preso il controllo di Bouake

    Di TPI
    Pubblicato il 15 Mag. 2017 alle 15:44 Aggiornato il 9 Set. 2019 alle 19:34

    Il 15 maggio soldati ammutinati hanno aperto il fuoco in tre grandi città della Costa d’Avorio, sfidando l’ordine del governo di deporre le armi. I militari hanno anche bloccato molte strade del paese.

    I colpi di arma da fuoco sono stati sentiti vicino al palazzo presidenziale nella città di Abidjan, a Bouaké, seconda città del paese, e a Daloa, nella zona ovest del paese in cui si coltiva il cacao. Le forze governative si stanno dirigendo verso quest’ultima, l’epicentro dell’ammutinamento.

    A San Pedro, seconda città portuale del paese, sono stati uditi colpi di grosse armi da fuoco. Il porto di Abidjan è stato chiuso in seguito alle operazioni di ammutinamento. In altre città il traffico è stato completamente bloccato.

    Gli ammutinati presenti nel quartier generale di Abidjan, hanno sparato più volte in aria, costringendo uffici e scuole a rimanere chiusi. Spari sono stati sentiti anche nelle caserme di Akouedo.

    Domenica 14 maggio una persona è stata uccisa da un proiettile dopo che le truppe ammutinate hanno preso il controllo di Bouake, una città per molti anni nelle mani dei ribelli.

    In una dichiarazione rilasciata domenica 14 maggio, il generale Sekou Toure ha detto che i soldati ammutinati avevano dato ascolto all’appello di ritirarsi, ma alcuni avrebbero deciso di disobbedire, portando al lancio di una nuova operazione contro di loro. Gli ammutinati avevano promesso di contrattaccare nel caso in cui le truppe lealiste avessero deciso di intervenire.

    Gli ex ribelli, ora integrati all’interno dell’esercito, hanno combattuto per anni per portare il presidente Alassane Ouattara al potere. Nel gennaio del 2017 hanno portato la Costa d’Avorio alla paralisi, lanciando una rivolta in tutto il paese chiedendo il pagamento degli stipendi arretrati e dei bonus dovuti.

    Il governo ha ceduto alla richiesta, promettendo 15mila dollari ciascuno. Ha pagato loro 6.500 dollari, ma non i restanti 9.500, promessi per la fine di maggio.

    Giovedì sera, apparendo in televisione, un portavoce degli ex ribelli si è scusato, facendo decadere la sua richiesta per il resto dei soldi promessi. Il governo sta affrontando gravi problemi finanziari, ma entrambe le parti hanno dichiarato di non essere pronte per i negoziati.

    “I soldati sono per le strade delle città, a piedi o in motocicletta. Stanno sparando verso il cielo”, ha raccontato un residente.

    La Costa d’Avorio è il più grande paese produttore di cacao al mondo ed è lo stato dell’Africa occidentale che guadagna maggiormente dagli affari all’estero.

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