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    Cosa è successo nell’attentato di Kabul

    Almeno 90 persone sono morte a causa di un'esplosione nel quartiere diplomatico della capitale afghana

    Di TPI
    Pubblicato il 31 Mag. 2017 alle 19:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:46

    Almeno 90 persone sono morte e altre 400 sono rimaste ferite mercoledì 31 maggio in seguito a un’esplosione avvenuta nel quartiere diplomatico di Kabul, vicino all’ambasciata tedesca.

    Le ricostruzioni

    Inizialmente si è pensato che a causare l’esplosione fosse stata un’autobomba. Gli inquirenti, però, hanno poi osservato che gli attentatori hanno utilizzato un quantitativo enorme di esplosivo, tanto da far pensare che non si trattasse solo di un’autobomba.

    Secondo quanto riferito dalla tv Tolo, l’attacco potrebbe essere stato realizzato con un’autobotte per il trasporto di acqua imbottita di esplosivo.

    Cosa sappiamo

    Almeno 90 persone sono morte e 400 sono rimaste ferite nell’esplosione. L’attacco è stato uno dei più gravi che ha colpito l’Afghanistan negli ultimi anni e il bilancio dei morti è destinato a salire. L’esplosione è stata avvertita in tutto il centro città ed è avvenuta all’ora di punta della mattina del 31 maggio.

    L’ambasciata tedesca è stata danneggiata e una guardia di sicurezza afghana che lavorava nella struttura è stata uccisa. Tra le vittime ci sono anche un autista afghano dell’emittente Bbc e un lavoratore della televisione afghana ToloNews. Altri quattro giornalisti della Bbc sono rimasti feriti ma non sono in pericolo di vita.

    Il dipartimento di Stato Usa ha fatto sapere che nell’esplosione 11 cittadini statunitensi sono rimasti feriti, ma nessuno di loro è in gravi condizioni.

    Nell’esplosione sono stati distrutti più di 30 veicoli. Sono state inoltre danneggiate le ambasciate di Germania e Iran, le sedi della Azizi Bank e della compagnia telefonica Roshan, e l’hotel Kabul Star.

    Cosa non sappiamo

    Non è ancora chiaro chi abbia compiuto l’attacco. Il Site, che monitora sul web l’attività del sedicente Stato Islamico, ha fatto sapere che l’attentato potrebbe essere rivendicato dall’Isis, ma nessuna rivendicazione ufficiale è stata ancora fatta. Sempre il Site fa sapere che i talebani hanno escluso di essere dietro l’attacco.

    Non ci sono certezze che l’ambasciata tedesca fosse l’obiettivo dell’attentato. Un’altra ipotesi è che l’attacco fosse rivolto al palazzo presidenziale. Non si conosce inoltre l’identità della maggior parte delle vittime.

    Le reazioni

    Dure condanne per l’attentato di Kabul sono arrivate da tutte le parti del mondo. “Papa Francesco esprime le sue sentite condoglianze a tutti i colpiti da questo brutale atto di violenza”, si legge in un messaggio inviato a nome del pontefice dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin all’ambasciatore dell’Afghanistan in Italia.

    Il Parlamento europeo, in apertura della mini seduta plenaria che si è svolta a Bruxelles, ha tenuto un minuto di silenzio per le vittime degli attentati di Kabul del 31 maggio e di Baghdad del 30 maggio.

    “L’Ue è al fianco dalle autorità afghane e di tutti gli afghani, uniti nel combattere questa minaccia globale del terrorismo”, ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini. “Questo attacco è avvenuto nel mese santo di Ramadan, quando molti nel paese sono in un periodo di adorazione e preghiera. Noi nell’Unione europea condividiamo le preghiere e la speranza di tutti gli afghani che la pace possa essere raggiunta, e continuiamo a lavorare per questo”, ha aggiunto.

    Netta condanna anche dal governo tedesco che definisce l’attacco un “atto infame”. La Francia, attraverso il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, ha espresso “indignazione”, rivolgendo le condoglianze “alle famiglie delle numerose vittime di questo attentato”.

    Il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, ha espresso la sua “ferma condanna per il vile attacco terroristico a Kabul”. Secondo il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, quello di Kabul è “un attentato orribile, un altro segnale inquietante che dimostra la necessità di rinunciare ai doppi standard e organizzare finalmente una cooperazione a pieno titolo con la partecipazione di tutti gli attori esterni senza eccezioni per sostenere il governo afghano nella lotta contro il terrorismo”.

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