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    Cosa succede in Siria

    La Francia ha bombardato un campo di addestramento dell'Isis, mentre la Russia inizia a cooperare con Iran, Iraq e Siria per combattere contro l'Isis

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Set. 2015 alle 17:59 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:28

    Domenica 27 settembre il presidente francese Francois Hollande ha reso noto che l’aviazione del suo Paese ha colpito un campo di addestramento dell’Isis nei pressi di Deir Ezzor, in Siria. Si tratta del primo attacco aereo francese in Siria: Parigi finora aveva infatti colpito l’Isis con raid aerei solamente in Iraq.

    Hollande e il suo Primo ministro Manuel Valls hanno riferito che l’attacco è avvenuto per garantire la sicurezza della Francia.

    Il premier italiano Matteo Renzi ha però criticato questo episodio. “Non dobbiamo fare gli stessi errori compiuti in Libia, dove l’intervento armato non ha pagato e stiamo invece pagando i costi di una grave destabilizzazione”, ha riferito.

    Il timore di Renzi è infatti che effettuare operazioni belliche in Siria senza un progetto politico non risolva in alcun modo la situazione. La coalizione guidata dagli Stati Uniti, infatti, è impegnata in Siria contro l’Isis, sostiene i ribelli dell’Esercito libero siriano e i curdi dell’Ypg ma osteggia il regime di Bashar al-Assad pur senza combatterlo.

    In questo scacchiere già complesso è piombato anche il presidente russo Vladimir Putin, da sempre vicino al regime di Assad che, nelle ultime settimane, ha inviato uomini e aerei nella base di Latakia, nella Siria occidentale, per aiutare il governo locale a combattere contro l’Isis.

    Proprio a questo riguardo, la Russia ha annunciato di essersi accordata con Siria, Iraq e Iran per condividere le informazioni in possesso sull’Isis per poter coordinare le operazioni contro il gruppo jihadista.

    Secondo Vladimir Putin, intervistato il 27 settembre dall’emittente statunitense Cbs, l’intervento di Stati Uniti e Francia in Siria sarebbe illegale. Lo stesso giorno, il Segretario di Stato statunitense John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov hanno discusso riguardo la possibilità di una transizione politica in Siria nella quale venga messo da parte Assad e si arrivi a nuove elezioni.

    Secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, gli Stati Uniti avrebbero chiesto aiuto all’Italia per convincere la Russia e l’Iran a cooperare in questo quadro.

    Il 28 settembre è in programma un incontro tra Barack Obama e Vladimir Putin per discutere sulla situazione in Siria.

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