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    Cosa succede in Canada

    Un uomo convertito all'Islam ha aperto il fuoco davanti al parlamento di Ottawa, dove ha poi fatto irruzione ed è stato ucciso

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 23 Ott. 2014 alle 00:16 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:04

    Una sparatoria ha avuto luogo nella zona del parlamento di Ottawa, la capitale del Canada, dove un uomo armato con un fucile ha aperto il fuoco e ha ucciso un soldato che era di guardia all’antistante National War Memorial di Parliament Hill, la zona dove hanno sede i principali edifici governativi, per poi fare irruzione all’interno del Parlamento.

    Il militare di guardia ucciso dall’uomo con il fucile si chiama Nathan Cirillo, 24 anni, canadese di origine italiana. Il suo aggressore, secondo fonti statunitensi, è Michael Zehaf-Bibeau, 32 anni, un canadese del Quebec convertitosi all’Islam, morto in uno scontro a fuoco con i militari e le forze dell’ordine che hanno risposto al suo attacco. Alcuni testimoni hanno detto che l’aggressore si sarebbe servito di una macchina rubata per compiere il breve tragitto dal National War Memorial, dopo aver ucciso Cirillo, al parlamento. 

    Fonti vicine al quotidiano canadese Globe and Mail, hanno riferito che all’uomo era stato recentemente confiscato il passaporto perché era stato identificato come un “viaggiatore ad alto rischio”. Un giornalista del Globe and Mail ha filmato la sparatoria avvenuta all’interno del Parlamento, dove era peraltro in corso una riunione. Sembra che i feriti siano quattro. 

    Una terza sparatoria, invece, sembra aver avuto luogo nel Rideau Centre, un centro commerciale a pochi isolati dal parlamento, vicenda successivamente smentita dalle autorità. In seguito alle sparatorie, l’area di Parliament Hill è stata isolata dalle forze dell’ordine e il premier canadese Stephen Harper – che al momento dei fatti si trovava proprio nel Parlamento – è stato trasferito in una località segreta per ragioni di sicurezza. Stessa sorte è toccata ai leader delle opposizioni, il democratico Thomas Mulclair e il liberale Justin Trudeau.

    Non è chiaro quale sia il movente dell’attacco. Il sospetto, tuttavia, sembra ricadere sull’Isis: nei giorni scorsi un simpatizzante dei jihadisti, Martin Rouleau-Couture, da poco convertitosi all’Islam, ha travolto con la propria auto due militari canadesi a 40 chilometri da Montreal, uccidendone uno, prima di essere ucciso a sua volta dalle forze dell’ordine. Per questa ragione, ieri il Canada – che è impegnato al fianco degli Stati Uniti nella coalizione che combatte in Siria e Iraq contro l’Isis – ha proclamato l’allerta antiterrorismo.

    Un timore che a Ottawa è divenuto più concreto con la notizia della recente conversione all’Islam dell’attentatore morto, Michael Zehaf-Bibeau. A preoccupare le autorità canadesi è anche il possibile rientro, nei Paesi d’origine, di jihadisti partiti per la Siria e l’Iraq e ora pronti a colpire.

    Intanto, in Canada, il livello di allerta è altissimo: il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha contattato il premier Harper e condannato l’attacco. La Casa Bianca ha fatto sapere che non ci sono ancora elementi per definire la matrice di questo attacco, il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord America (Norad) si è detto pronto a rispondere a ogni tipo di minaccia o urgenza. Anche negli Stati Uniti l’Fbi ha alzato ulteriormente il livello di allerta.

    Nella città di Ottawa è iniziata la caccia agli attentatori. “L’operazione è ancora in corso”, ha chiarito il capo della polizia. La città, al momento, è infatti blindata, la polizia controlla tutte le auto in entrata e uscita dal centro, e controlla ogni luogo sospetto. È inoltre scattato il coprifuoco in tutti gli uffici della zona e anche nelle ambasciate, tra cui quella statunitense e quella italiana.

    Il sindaco di Ottawa, Jim Watson, ha riferito che per la capitale canadese e per tutta la nazione si tratta di “un giorno triste e tragico”. Gli fa eco il premier Stephen Harper, che ha definito l’attacco un “atto spregevole””.

    L’esperto di crimine orgnanizzato e narcoterrorismo Antonio Nicaso, che vive a Toronto, ha riferito all’Ansa che la sparatoria sarebbe probabilmente “una rappresaglia contro l’adesione del Canada alla coalizione per combattere l’Isis”.

    Nicaso aggiunge inoltre che il Canada “è stato preso alla sprovvista” e che “il governo canadese ha preso parte ad altre missioni antiterrorismo, ma non si aspettava un attacco del genere”. Per quanto non sia ancora stato detto in modo chiaro, secondo Nicaso si è trattato evidentemente di un atto terroristico.

    Nella zona di Parliament Hill erano inoltre presenti alcuni italiani. Una rappresentanza del Consiglio Nazionale di Ricerca (Cnr) si era recata a Ottawa per incontrare l’ambasciatore italiano, e proprio durante la sparatoria si trovava nel centro conferenze della zona. Subito dopo l’attentato, riferisce Enrico Brugnoli, direttore del dipartimento Ambiente del Cnr, sono stati condotti in una stanza dell’edificio considerata più sicura.

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