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    Le ultime trattative sul debito greco

    La proposta della Grecia di un nuovo programma di aiuti per due anni è stata rifiutata dall'eurogruppo. Ancora nessun accordo

    Di TPI
    Pubblicato il 30 Giu. 2015 alle 21:20 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:47

    È terminata la riunione dell’eurogruppo del 30 giugno: non è stato raggiunto alcun nuovo e significativo accordo sul piano di aiuti e ristrutturazione del debito greco.

    La proposta della Grecia è stata rigettata. Il piano formulato per la ristrutturazione del debito prevedeva un nuovo programma di aiuti per due anni sostenuto dal Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e includeva la partecipazione del Fondo monetario internazionale. L’eurogruppo si riunirà di nuovo domani mattina.

    Nella giornata di oggi, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis aveva detto che la Grecia non avrebbe pagato la rata del prestito di 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale.

    Tuttavia, nel pomeriggio la Commissione europea aveva riferito che avrebbe presentato una nuova proposta in extremis, a qualche ora dalla scadenza.

    La Grecia dovrebbe pagare la rata del prestito al Fondo monetario internazionale entro le 23 ora italiana. Se Atene accetterà le condizioni di questo nuovo accordo, potrebbe ricevere ulteriori aiuti europei per ripagare il debito. 

    Il primo ministro greco Alexis Tsipras, secondo quanto riporta la Bbc, ha richiesto un nuovo piano di salvataggio per i prossimi due anni e sta valutando se accettare o meno le ultime proposte. Rispetto agli accordi precedenti, il piano dovrebbe prevedere un alleggerimento fiscale e tagli meno duri sulle pensioni. 

    Il 29 giugno le banche greche sono state chiuse e riapriranno solo dopo il referendum del 5 luglio, con cui i cittadini potranno decidere se accettare o meno la proposta formulata dai creditori internazionali riguardo il pagamento del debito.

    Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha chiesto ai cittadini di votare No e ha dichiarato che potrebbe presentare le dimissioni se la Grecia non voterà contro i tagli e l’austerity imposti dai creditori.

    Secondo il primo ministro greco, le riforme imposte dai creditori sono “un ricatto per farci accettare severe e umilianti misure di austerità senza fine, e senza la prospettiva di poter crescere socialmente ed economicamente”.

    Il testo della domanda del referendum è tecnico e non di immediata comprensione: “Deve essere accettato l’accordo proposto dalla Commissione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale – presentato dall’Eurogruppo il 25 giugno 2015 – e composto da due parti che costituiscono una proposta unificata? Il primo documento si intitola ‘Riforme per il completamento dell’attuale programma e oltre’ e il secondo ‘Analisi preliminare per la sostenibilità del debito”.

    A questa domanda i cittadini possono rispondere con un sì (in greco NAI) o un no (OXI).

    Questo è il testo in greco del referendum:


    Qui il punto su cosa sta succedendo in Grecia 

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