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    Cosa sappiamo finora sull’azione dell’esercito in Zimbabwe

    Un veicolo dell'esercito blocca una strada di Harare, in Zimbabwe, il 15 novembre 2017. Credit: Jekesai NJIKIZANA

    L'esercito dello Zimbabwe ha preso il potere marciando sulla capitale con dei carri armati e prendendo il controllo della televisione di stato. I veicoli e i soldati hanno bloccato le strade del centro

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 15 Nov. 2017 alle 09:59 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:16

    Nella notte tra martedì 14 e mercoledì 15 novembre l’esercito dello Zimbabwe ha preso il potere marciando sulla capitale, Harare, con dei carri armati, qualche giorno dopo la decisione del presidente Mugabe di estromettere il suo vice Emmerson Mnangagwa, candidato a succedergli al governo del paese. Mnangagwa era stato preso di mira soprattutto dalla moglie di Mugabe, Grace, anche lei candidata alla successione.

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    Ecco cosa sappiamo finora su quello che è successo:

    I protagonisti

    Il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe e la moglie Grace Mugabe. Credit: Jekesai NJIKIZANA

    Robert Mugabe , 93 anni, è alla guida dello Zimbabwe da trent’anni, cioè da quando il paese ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito. Ha partecipato attivamente alla lotta per l’indipendenza come leader della Zimbabwe African National Union e ha trascorso 11 anni in prigione prima di diventare primo ministro del paese dal 1980. A dicembre 2015 Mugabe è stato scelto ancora una volta come candidato per le elezioni presidenziali del 2018, ma i media continuano a fare ipotesi sul suo potenziale successore.

    Grace Mugabe, 52 anni, è la moglie del presidente. Ha molto seguito nell’ala giovanile del partito di maggioranza ZANU-PF. Sul fronte opposto, sono schierati i veterani della guerra d’indipendenza dello Zimbabwe, che una volta godevano di una posizione privilegiata sotto la presidenza Mugabe, ma negli ultimi anni sono stati estromessi dai ruoli più importanti del governo e del partito.

    Emmerson Mnangagwa, 75 anni, era il vicepresidente dello Zimbabwe. Lo scorso 6 novembre è stato estromesso dall’incarico con l’accusa di slealtà, mancanza di rispetto e disonestà. Mnangagwa è un ex capo dell’intelligence. Era considerato il favorito per la successione del presidente Mugabe.

    Il vicepresidente dello Zimbabwe Emmerson Mnangagwa. Credit: JEKESAI NJIKIZANA
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