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    Cosa cambia nell’immediato per gli europei che vivono nel Regno Unito dopo la Brexit

    Una breve sintesi degli effetti di breve periodo che il voto del referendum nel Regno Unito avrà su frontiere, studenti, lavoratori e mercato immobiliare

    Di TPI
    Pubblicato il 24 Giu. 2016 alle 13:07 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:13

    Le frontiere – Nei prossimi due anni, il Regno Unito continuerà a sottostare ai trattati dell’Unione europea e dunque le leggi sulla libera circolazione delle persone rimarranno invariate. Non è necessario un passaporto per chi ha in programma di recarsi a Londra, Edimburgo, Belfast o Manchester nei prossimi mesi, ma è sufficiente la carta d’identità. Dopo che il divorzio tra Londra e Bruxelles verrà formalizzato, è possibile che i controlli per entrare ed uscire dal Regno Unito in direzione Europa diventino più severi.

    Gli studenti – Per almeno altri due anni gli studenti europei non avranno bisogno di alcun visto speciale per studiare nel Regno Unito. È anche probabile che per i primi tempi le rette universitarie per i nazionali UE, ora uguali a quelle dei britannici, non aumentino. Lo University College London, prestigioso ateneo londinese, ha già annunciato che, nonostante i risultati della Brexit, i prezzi per l’anno scolastico 2016-2017 resteranno quelli di prima. Se verrà stabilito che gli studenti europei non godranno di alcuno status privilegiato all’interno delle università britanniche, dovranno pagare una somma maggiore alle attuali 9mila sterline (dati per Inghilterra e Galles) e adeguarsi alla tariffa fissata per gli altri studenti internazionali. In più, non potranno più richiedere aiuti finanziari al governo britannico, come è invece permesso attualmente

    I lavoratori – Ancora non ci sono state dichiarazioni riguardo alla situazione dei circa 2,2 milioni di lavoratori europei nel Regno Unito. Ciò che è certo, è che durante i due anni di negoziati tra Regno Unito e UE non ci saranno cambiamenti riguardo al loro status legale. Se Londra dovesse decidere che in seguito all’uscita dall’Unione i cittadini europei non godranno di alcuno status particolare, la loro permanenza dipenderà dall’ottenimento di un visto lavorativo, come nel caso dei migranti extra europei attualmente residenti nel Regno Unito. Dichiarazioni specifiche a tal proposito non sono ancora state fatte, quindi è difficile fare previsioni: l’allontanamento di Londra dall’UE potrebbe infatti non comportare dei limiti di movimento per i cittadini europei, come nel caso di Norvegia e Svizzera. Secondo alcuni commentatori, c’è il rischio che l’Ufficio immigrazione britannico selezioni arbitrariamente a chi assegnare il permesso di soggiorno, preferendo per esempio cittadini francesi e tedeschi a rumeni e bulgari.

    I prezzi delle case – In seguito alla Brexit, gli analisti prevedono un calo di prezzi nel mercato immobiliare, che negli ultimi anni era stato invece caratterizato da un loro grande rialzo. Coloro che vogliono investire in nuove proprietà aspetteranno infatti di vedere l’impatto dell’uscita dall’Ue sull’economia britannica, posticipando gli acquisti in programma. Secondo ricercatori immobiliari, i prezzi dovrebbero rimanere invariati nel 2016, mentre precipiteranno del 3-5 per cento nel corso del biennio successivo, nel migliore dei casi. L’area più colpita sarà Londra, dove fino ad adesso i prezzi dell’immobiliare aumentavano annualmente al folle ritmo del 13 per cento.

    A cura di Giulia Morpurgo 

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