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    In Congo i manifestanti chiedono le dimissioni di Kabila e nuove elezioni

    La polizia ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere i cortei, due agenti di polizia e due manifestanti hanno perso la vita negli scontri

    Di TPI
    Pubblicato il 19 Set. 2016 alle 16:49 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:38

    La polizia della Repubblica democratica del Congo, lunedì 19 settembre ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere una marcia di protesta per chiedere le dimissioni del presidente Joseph Kabila.

    I manifestanti hanno innalzato barricate e incendiato auto nelle strade principali di Kinshasa, la capitale del Congo. Diciassette persone sono morte negli scontri, due manifestanti e due agenti. Un poliziotto è stato linciato dalla folla e il suo cadavere è stato dato alle fiamme.

    L’opposizione accusa Kabila di stare provando a ritardare le elezioni con lo scopo di rimanere al potere oltre il limite di due mandati concesso dalla costituzione.

    I manifestanti avevano organizzato una marcia di protesta sotto la sede della commissione elettorale per chiedere una data precisa in cui tenere le prossime elezioni, ma durante il corteo sono scoppiati i tumulti.

    Testimoni hanno riferito di spari in diverse zone della città. Alcuni attivisti sono rimasti feriti negli scontri con la polizia e decine di manifestanti sono stati arrestati.

    La fine del mandato presidenziale di Kabila è atteso per il prossimo 20 dicembre. È stato eletto presidente nel 2001 dopo che suo padre Laurent era stato assassinato mentre ricopriva la carica.

    L’opposizione sostiene che il presidente sta tentando di estendere la durata del suo mandato e i sospetti sono aumentati dopo che la commissione elettorale ha chiesto alla Corte costituzionale di rimandare le prossime elezioni a causa delle difficoltà di organizzare il voto nelle zone più isolate della nazione.

    Già l’anno scorso vi erano state manifestazioni simili e decine di persone avevano perso la vita durante le proteste.

    La vasta nazione dell’Africa centrale, ricca di minerali e materie prime, è tormentata dalla violenza delle milizie ribelli nelle regioni orientali del paese e da quando 55 anni fa ha ottenuto l’indipendenza non ha mai avuto una transizione di potere pacifica.

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