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    Così l’aspetto di un candidato influisce sul nostro voto

    Uno psicologo dell'Università di Princeton ha mostrato come chi appare più competente, e non solo più attraente, ha maggiori possibilità di vittoria in un'elezione

    Di TPI
    Pubblicato il 1 Giu. 2017 alle 17:15 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:00

    Come scegliamo chi votare? Tutto dipende dalla prima impressione: basta guardare in faccia i candidati per pochi secondi e sceglieremo il politico che sembra più competente.

    È questa la tesi di Alexander Todorov che insegna psicologia all’Istituto di neuroscienze dell’Università di Princeton. Autore del libro Face Value: The Irresistible Influence of First Impressions, Todorov ha cominciato le sue ricerche nel 2003 chiedendosi se le nostre scelte elettorali avessero davvero a che fare con la politica o se non fosse tutta un questione di percezione.

    In una società ossessionata dall’immagine non stupisce che sia l’aspetto a muovere le nostre decisioni. Todorov afferma però che il criterio di scelta inconscio non riguarda l’attrazione ma la competenza percepita. “Questo parametro è il miglior fattore di previsione del risultato delle elezioni”, scrive nel suo libro.

    Diverse ricerche precedenti sostengono che politici attraenti hanno più possibilità di essere eletti. Ma gli studi di Todorov mostrano che chi appare più competente ha persino maggiori possibilità di vittoria.

    La rielezione del 1864 del presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln, avvenuta in piena guerra civile americana, ne è un esempio. Considerato poco attraente dal suo stesso staff, che gli consigliò di farsi crescere la barba, Lincoln fu il primo presidente a usare la propria immagine come strumento di propaganda durante la sua seconda campagna presidenziale.

    Ma come avviene il processo decisionale per il quale un elettore vota un particolare candidato, in base all’apparente competenza? Uno studio del 2009 dell’Università di Losanna afferma che si tratta letteralmente di un gioco da ragazzi.

    Adulti e bambini svizzeri sono stati divisi in due gruppi distinti e sono state mostrate loro le foto di alcuni politici francesi. Mentre i più grandi dovevano indicare chi sembrava più preparato, ai bambini è stato chiesto chi avrebbero preferito come capitano della propria nave. Non solo bambini e adulti indicarono quasi tutti gli stessi candidati, ma la maggior parte di questi vinse le elezioni. Insomma, quando dobbiamo decidere se qualcuno è competente o meno lo facciamo proprio come i bambini.

    Ma perché proprio la competenza? Perché tutti noi, tralasciando la fede politica, vorremmo eleggere persone capaci. Per questo ci affidiamo a chi sembra più preparato. Sostituiamo così una decisione difficile con una facile. Scoprire se un politico è davvero in grado di governare è un compito arduo e che richiede tempo: è più semplice decidere se qualcuno appare competente.

    Anthony Little, psicologo britannico dell’Università di Bath, ha creato alcune immagini basate su forme del viso che trasmettono maggiore affidabilità e le ha confrontate con foto di candidati americani e britannici contrapposti.

    “Immaginate di trovarvi in un periodo di guerra, chi votereste come presidente tra A e B?”, si chiede Todorov in un articolo apparso su Aeon, una rivista digitale australiana.

    Un politico con un viso che trasmette maggiore affidabilità, come si vede nella figura A, ha più probabilità di essere eletto in tempo di guerra mentre qualcuno con un viso più giovanile ha maggiori possibilità di essere eletto in tempo di pace. Un esempio concreto? Nel 2004, durante la guerra in Iraq, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush fu rieletto sconfiggendo il candidato democratico John Kerry.

    Todorov sostiene che purtroppo le persone tendono a confidare fin troppo nelle proprie impressioni, quando sarebbe meglio approfondire le informazioni a disposizione. Uno dei problemi maggiori è che i legami tra la morfologia del viso di chi abbiamo di fronte e il nostro conseguente comportamento dipendono spesso dai pregiudizi e dalle aspettative che abbiamo.

    Il fatto che le nostre decisioni si basino sempre meno sulla razionalità e sempre più sulla percezione è un problema che riguarda ogni aspetto della nostra vita. Infatti le impressioni basate su come appare chi abbiamo davanti non riguardano solo le scelte politiche ma anche chi assumere, chi perseguire, chi promuovere o a chi chiedere un appuntamento.

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