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    Come è andato il vertice sulla guerra in Siria

    Per la prima volta sono stati raggiunti alcuni accordi significativi sulla risoluzione del conflitto in Siria

    Di TPI
    Pubblicato il 30 Ott. 2015 alle 19:03 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:27

    Il 30 ottobre 2015 i rappresentanti di diversi Paesi del mondo si sono incontrati a Vienna per discutere su come porre fine alla guerra civile in Siria, che va avanti dal 2011 e che fino a oggi ha causato 250mila vittime e 11 milioni di sfollati.

    Secondo le prime indiscrezioni, è stato raggiunto un accordo con il presidente siriano Bashar al-Assad al fine di rinnovare gli sforzi per giungere alla conclusione del conflitto.

    Durante il vertice i ministri degli Esteri hanno cercato di elaborare un piano per ottenere un cessate il fuoco entro i prossimi sei mesi e un governo transitorio con il presidente Assad e l’opposizione insieme al potere.

    Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha riferito che nel corso dei colloqui i diversi rappresentanti si sono trovati d’accordo su alcuni punti, tra cui la promulgazione di una nuova Costituzione che includa tutti i siriani, appartenenti alle diverse etnie presenti nel Paese, compresi quelli fuggiti all’estero.

    Si è infine arrivati a condividere la necessità di rendere maggiormente fruibili gli aiuti umanitari alla popolazione siriana, all’interno e fuori dal Paese, e anche alla possibilità di dare inizio a un processo di pace guidato dalle Nazioni Unite.

    A questo incontro ha partecipato per la prima volta anche l’Iran, Paese molto vicino al governo siriano di Bashar al-Assad. Perché anche i rappresentanti di Teheran fossero presenti al vertice, sono state necessarie diverse trattative con i rappresentanti di Arabia Saudita e di altri Paesi del Golfo Persico, che mantengono invece rapporti tesi con l’Iran.

    Differenze che sono andate ad aggiungersi a quelle tra Stati Uniti e Russia, con opinioni discordanti sulla questione siriana. Washington, infatti, considera Assad un tiranno con cui non è possibile scendere a patti, mentre Mosca lo vede come un alleato indispensabile per la lotta all’Isis.

    Nonostante queste differenze, il ministro degli Esteri dell’Unione europea Federica Mogherini ha dichiarato che esiste il terreno per un processo di pace guidato dall’Onu.

    Nelle prossime due settimane si terranno nuovi incontri per compiere nuovi passi nella risoluzione della crisi siriana.

    Nella stessa giornata del vertice almeno 57 persone hanno perso la vita in seguito a un bombardamento dell’aviazione governativa siriana sul mercato di Douma, presso Damasco. 

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