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    I cittadini slovacchi sono scesi in piazza per protestare contro la corruzione

    I manifestanti chiedono le dimissioni del ministro dell'Interno, accusato di avere legami con un costruttore coinvolto in un'inchiesta per evasione fiscale

    Di TPI
    Pubblicato il 18 Apr. 2017 alle 21:55 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:01

    Migliaia di cittadini slovacchi sono scesi in piazza martedì 18 aprile per protestare contro la corruzione e per chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno, uno stretto alleato del primo ministro Robert Fico. 

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    L’accusa della piazza riguarda i legami del ministro con un costruttore coinvolto in un’inchiesta per evasione fiscale.

    La manifestazione avvenuta a Bratislava, una delle più partecipate da quando Fico è salito al potere nel 2012, ha preso di mira il ministro Robert Kalinak, che ha resistito alle pressioni ricevute per fare un passo indietro a causa delle sue relazioni con Ladislav Basternak.

    Secondo i critici, la permanenza di Kalinak come ministro impedirebbe un’inchiesta indipendente sul caso di evasione fiscale. Lo stesso primo ministro Fico vive in un appartamento di cui Basternak è proprietario, nel centro di Bratislava. 

    “Da neo-padre, voglio che mio figlio cresca in un paese in cui può vivere decentemente e senza dover fare compromessi con i valori morali”, accusa uno dei manifestanti.

    Il presidente slovacco Andrej Kiska, oppositore di Fico, ha dichiarato il suo sostegno ai manifestanti e ha chiesto le dimissioni di Kalinak. “Se rimaniamo in silenzio nulla cambierà, per questo incito le persone a parlare se vedono che accade qualcosa che non va”, ha dichiarato.

    I manifestanti hanno inoltre chiesto la pubblicazione dei risultati di un’inchiesta riguardante i legami tra i politici del centrodestra e alcuni uomini d’affari, rivelati per la prima volta nel 2011.

    Il governo ha di recente messo in campo qualche sforzo per combattere la corruzione, introducendo una tassa del 35 per cento sui guadagni delle aziende nei paradisi fiscali e vietando la possibilità di fare business con lo stato alle aziende di proprietà poco chiare. 

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