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    Il quinto anniversario del movimento degli indignados

    Cinque anni dopo la nascita del movimento 15-M, che riprende la data del 15 maggio 2011, una manifestazione ha attraversato di nuovo la capitale spagnola

    Di TPI
    Pubblicato il 16 Mag. 2016 alle 14:17 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:10

    Migliaia di persone hanno celebrato ieri a Madrid il quinto
    anniversario del Movimento 15-M,
    meglio noto come il movimento degli indignados,
    gli indignati. La manifestazione è partita da Plaza de Cibeles per terminare
    nello storico centro della mobilitazione popolare, la Puerta del Sol.

    Il Movimento 15-M è nato nel 2011 con il fine di organizzare
    una vasta mobilitazione pacifica di protesta e dare voce ai cittadini scontenti
    del sistema politico ed economico spagnolo e internazionale, considerato
    indifferente alle sofferenze delle persone comuni.

    Gli indignati hanno come obiettivo il raggiungimento di una
    forma di democrazia più partecipativa ed egualitaria, la garanzia del
    riconoscimento di alcuni diritti fondamentali – diritto alla casa, al lavoro,
    alla cultura, alla salute, all’educazione, alla partecipazione politica –, solidarietà
    sociale e sostenibilità ecologica.

    I cittadini hanno sfilato per le strade di Madrid scandendo
    gli slogan storici, tra i quali “Sì, si può!” e “Non ci rappresentano!”. Altri,
    invece, sono stati scanditi a sostegno del popolo palestinese, dell’impeachment
    dell’ex presidente del Brasile Dilma Rousseff e dei rifugiati siriani.

    Il quinto anniversario del Movimento porta alla luce i
    problemi di sempre legati alla classe politica spagnola in un contesto politico
    radicalmente cambiato. Nel 2011 la Spagna dell’allora primo ministro José Luis
    Zapatero era nel pieno di una devastante crisi economica, ma il sistema
    bipartitico caratterizzato dall’alternanza al potere di popolari e socialisti
    sembrava intoccabile.

    Nel 2016 una profonda crisi politica, caratterizzata da
    crescenti spinte centrifughe, con la Catalogna che preme sull’acceleratore
    dell’indipendentismo, impedisce al paese di formare un governo.

    Le prossime elezioni del 26 giugno potrebbero vedere Podemos, la nuova formazione politica
    che è riuscita a incanalare il malcontento degli indignati, effettuare lo
    storico sorpasso ai danni del Partito Socialista e conquistare il governo.
    Tuttavia, il partito di Pablo Iglesias si è tenuto ai margini delle celebrazioni
    del 15 maggio e numerosi collettivi hanno sottolineato che il Movimento non
    deve essere strumentalizzato da nessuna forza politica.

    Le manifestazioni popolari di Madrid hanno ispirato la
    nascita di movimenti simili in tutto il mondo. Cinque anni dopo, manifestanti
    in altre 130 città di 28 paesi diversi hanno seguito l’esempio spagnolo festeggiando
    l’anniversario della prima mobilitazione. In particolare, Parigi raccoglie il
    testimone di Madrid.

    Nella capitale francese, infatti, il movimento degli indignati è tornato di
    attualità e risorge nelle vesti del Movimento
    Nuit Debout, “notte in piedi”. La neonata versione francese del 15-M protesta contro la nuova riforma
    del lavoro francese, riprendendo i temi principali delle proteste spagnole.

    Secondo un esponente del Collettivo parte del Movimento Democracia Real Ya, l’esperienza di
    Parigi “rappresenta un nuovo impulso nella lotta mondiale contro la dittatura
    della finanza, lo sfruttamento delle persone e la distruzione dell’ambiente”.

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