Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Chiese senza dio

    Due cabarettisti inglesi stanno dando vita a una religione atea. O quasi

    Di Gualtiero Sanfilippo
    Pubblicato il 2 Ott. 2013 alle 14:00 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:47

    Una chiesa senza Dio. Paradossale, ma non impossibile. Qualcuno in Inghilterra ci ha già pensato e non si è limitato solo a diffondere la sua “religione” tra il perimetro del suo Stato, ma ha esportato il suo modello in altri paesi.

    Adesso l’obiettivo è quello di avere delle vere e proprie congregazioni in una quarantina di paesi del mondo entro la fine di dicembre, dando vita così all’assemblea religiosa dalla crescita più rapida di sempre.

    Questa è la storia dell’Assemblea “Sunday”, creata dai cabarettisti Jones Sanderson e Pippa Evans. I due hanno dato il via a questo nuovo fenomeno incontrando la gente in una chiesa dismessa a Londra nel mese di gennaio e adesso sono arrivati ad avere ben cinque congregazioni che formano la Sae (Sunday Assembly Everywhere). Ne esistono tre in Gran Bretagna, una a New York e una a Melbourne.

    Ovviamente questa chiesa non crede in Dio e il suo motto è “Vivere meglio spesso aiuta, chiedi di più”. E nonostante questo gruppo di atei abbia già fatto discutere di sé, sono molte le adesioni dei “fedeli” in tutto il mondo. Il 22 ottobre, Evans e Jones inizieranno una vera e propria tournée per visitare le quattro congregazioni affiliate con l’obiettivo di crearne altre diciotto in Gran Bretagna, Scozia, Irlanda, Stati Uniti, Canada e Australia.

    “Vorremmo creare una congregazione senza Dio in ogni città, paese o villaggio – si legge in un comunicato stampa dell’assemblea. Se dovessimo confermare questo livello di crescita potremmo diventare l’assemblea non religiosa con il più alto tasso di crescita del mondo”.

    L’assemblea vuole essere una “casa di amore e di compassione per quelle persone buone a cui sono accadute cose cattive. Tutti saranno accolti, accettati e amati”.

    Jones ha anche anticipato che la sua speranza è che si possano iniziare a fare dei battesimi non religiosi, dei matrimoni e dei funerali e magari anche degli incontri con le scuole la domenica. Ma secondo qualcuno, questa chiesa atea sta assumendo sempre più la conformazione di una chiesa vera e propria. A Los Angeles già si rifiuta l’etichetta “atei”. Allora tutti si chiedono: quanto durerà un modello di chiesa senza Dio o senza un capo che voglia assumerne le sembianze?

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version