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    Chi usa Tinder ha un’autostima più bassa

    Una recente ricerca della University of North Texas svolta su 1.300 persone ha stabilito una correlazione tra l'uso della app di appuntamenti e la considerazione di sé

    Di TPI
    Pubblicato il 5 Ago. 2016 alle 17:44 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:47

    Un nuovo studio della University of North Texas presentato al
    convegno annuale della American Psychological Association ha offerto alcuni dati inediti sul rapporto tra online dating, in particolare sulla più nota app del settore, Tinder, e le caratteristiche
    psicologiche dei suoi utenti.

    I ricercatori hanno chiesto a un gruppo di 1.300 persone,
    per lo più universitari, di valutare il loro rapporto con il proprio corpo e
    con se stessi in generale, attraverso domande quali “Quanto sei soddisfatto delle tue
    cosce?” o “Ti capita spesso di fare paragoni fisici tra te e altre persone?”,
    per poter dare una valutazione generale dell’autostima dei partecipanti.

    Alla fine del questionario, veniva loro chiesto se usassero Tinder. Per chi non conoscesse la app in questione, si tratta di un
    programma per smartphone lanciato nel 2012 e usato da circa 50 milioni di persone, in cui gli iscritti possono “scorrere” le foto degli utenti
    dell’altro sesso (o del proprio) che si trovano entro un certo raggio geografico,
    e scegliere se considerarli fisicamente interessanti o “scartarli”.

    Nel caso in cui anche l’altra persona corrisponda l’interesse, i due utenti vengono messi in contatto dalla app e, a quel punto,
    possono chattare e, se lo credono, stabilire di incontrarsi anche nella vita
    reale per un appuntamento.

    La ricerca ha però stabilito che rispetto alle persone che
    non erano iscritte alla app, gli utenti di Tinder hanno livelli più bassi di
    autostima, si ritenegono meno soddisfatti del proprio volto e sembrano vergognarsi
    maggiormente dei loro corpi. Gli stessi sarebbero anche più propensi a considerarsi
    come oggetti sessuali, a fare propri gli ideali della società contemporanea riguardo
    al concetto di bellezza, e ad avere preoccupazioni costanti rispetto al loro
    aspetto.

    Secondo Trent Petrie, co-autore dello studio e professore presso
    il dipartimento di Psicologia della University of North Texas, sono stranamente
    gli uomini e non le donne (cosa anomala per questo genere di test) a
    risultare quelli con i più bassi livelli di autostima.

    Il fatto che per gli uomini sia statisticamente molto più
    frequente accettare la propria disponibilità a un contatto su Tinder rispetto a
    quanto non succeda alle donne, che invece tendono a essere più selettive, sembrerebbe
    avere un effetto sull’autostima degli utenti maschi, che più spesso delle donne
    corrono il rischio di non essere ricambiati, e quindi di considerarsi poco
    attraenti per l’intero genere femminile.

    Lo studio non vuole determinare se sia Tinder a rendere le persone meno
    soddisfatte dei loro corpi, o se le persone con bassa autostima tendano ad
    usarlo maggiormente, ma, secondo quanto dichiara il professor Petrie, “In
    generale possiamo dire che quando si utilizza una di queste piattaforme di
    social media, ci si espone sempre a una potenziale valutazione di sé”. Valutazione che implicitamente può essere negativa e quindi dolorosa.

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