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    Quando Wim Wenders intervistò i suoi colleghi registi in una stanza d’albergo

    "Chambre 666" è il titolo di un film molto particolare del 1982, in cui il cineasta tedesco chiese a diversi colleghi illustri il loro parere sul futuro del cinema

    Di TPI
    Pubblicato il 2 Set. 2016 alle 15:12 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:13

    Nel 1982 si svolse, dal 14 al 26 maggio, il 35esimo Festival
    di Cannes, considerato l’appuntamento annuale più importante per i cinefili di
    tutto il mondo. In quell’occasione vennero presentati in anteprima diversi film
    poi rimasti molto noti, come E.T. – L’extraterrestre
    di Steven Spielberg, Fitzcarraldo
    di Werner Herzog, La notte di San Lorenzo
    di Paolo e Vittorio Taviani, Pink Floyd – The Wall di Alan Parker e Identificazione di una donna di
    Michelangelo Antonioni.

    Tra gli altri registi presenti sulla Croisette per presentare il suo nuovo lavoro c’era Wim Wenders,
    autore tedesco allora trentaseienne e oggi considerato probabilmente il più
    noto rappresentante cinematografico del suo paese a livello internazionale
    grazie a film come Il cielo sopra Berlino,
    Paris, Texas o Pina.

    In quei giorni veniva offerto in anteprima agli spettatori
    del festival il suo film Hammett –
    Indagine a Chinatown
    , prodotto da Francis Ford Coppola, ma Wenders pensò di
    sfruttare l’occasione per realizzare un intero nuovo film sul posto.

    In particolare, il regista prenotò la stanza 666 del locale Hotel
    Martinez e chiese a molti degli altri cineasti presenti in quei giorni a Cannes
    di raggiungerlo, uno alla volta, nella camera d’albergo. Qui veniva loro fatta
    avere una bobina di pellicola in 16 millimetri (circa 11 minuti di durata
    massima), una macchina da presa e un foglio con su scritte alcune domande sul
    futuro del cinema, in particolare: “Il cinema è un linguaggio che andrà
    perduto, un’arte che sta per morire?”.

    Ognuno di loro, tra cui figure notissime del cinema dell’epoca
    come Jean-Luc Godard, Rainer Werner Fassbinder, Werner Herzog, Steven Spielberg
    e Michelangelo Antonioni, lasciò partire la ripresa e, davanti all’obiettivo,
    rispose ad alta voce alla domanda per un tempo a propria scelta, parlando a
    ruota libera senza interlocutori.

    Il film che ne fu tratto, intitolato Chambre 666 e consistente di un montaggio in sequenza dei vari
    monologhi, è stato a lungo poco
    rintracciabile, fino a essere poi presentato a sua volta fuori concorso al
    Festival di Cannes 2006, chiudendo un cerchio cominciato ventiquattro anni
    prima in una camera d’albergo della stessa città francese.

    Il risultato è un interessante ritratto collettivo di un
    gruppo di grandi autori, ognuno portatore di una diversa idea di cinema, che a
    distanza di trent’anni è affascinante guardare anche per confrontare le loro
    profezie sul futuro dell’arte rispetto a quello che è effettivamente accaduto
    nei decenni successivi.

    Qui alcuni estratti del film presenti in rete:

    (Steven Spielberg)

    (Michelangelo Antonioni)


    (

    Rainer Werner Fassbinder, Werner Herzog)

     

    (Jean-Luc Godard)

    Questa la lista completa dei partecipanti al “gioco” di
    Wenders:

    Jean-Luc
    Godard

    Paul
    Morrissey

    Mike De
    Leon

    Monte
    Hellman

    Romain
    Goupil

    Susan
    Seidelman

    Noël
    Simsolo

    Rainer
    Werner Fassbinder

    Werner
    Herzog

    Robert Kramer

    Ana Carolina

    Maroun Bagdadi

    Steven Spielberg

    Michelangelo Antonioni

    Wim Wenders

    Yilmaz Güney

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