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    Oltre 100 migranti sono dispersi per un naufragio al largo della Libia

    L'imbarcazione è naufragata il 17 settembre, ma soltanto quattro giorni dopo una motovedetta della marina di Zuwarah è riuscita a intercettare la richiesta di soccorso

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 21 Set. 2017 alle 19:45 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 09:20

    Oltre cento migranti risultano dispersi al largo della Libia, dopo che un’imbarcazione è naufragata vicino alle coste di Sabratha, città situata 40 chilometri a ovest di Tripoli e principale punto di partenza per coloro che intraprendono la traversata del Mediterraneo.

    A darne notizia è la guardia costiera di Tripoli che ha raccolto le testimonianze dei superstiti soccorsi in mare. Carlotta Sami, portavoce in Sud Europa dell’Unhcr, ha confermato che la barca è stata alla deriva per almeno una settimana, prima di affondare. 

    Il naufragio, stando alle informazioni diramate dall’ammiraglio libico Ayoub Kacem, è avvenuto domenica 17 settembre, quando le condizioni del mare erano in netto peggioramento, in acque di competenza libica.

    Soltanto il 20 settembre, una motovedetta della marina di Zuara è riuscita a intercettare la richiesta di soccorso dal barcone che stava affondando. Ancora imprecisato il numero dei sopravvissuti che non supererebbe la decina.

    Il naufragio è avvenuto a pochi giorni dalla ripresa delle partenze dei migranti da Sabratha, dopo che il flusso si era notevolmente rallentato, grazie agli accordi tra il ministro dell’Interno Minniti e la Libia.

    Dal 15 al 17 settembre 2017, infatti, sono stati oltre 15 gli interventi di salvataggio in mare, durante i quali sono state tratte in salvo 1.800 persone, con l’aiuto di navi militari, della Guardia costiera italiana e delle poche ong rimaste nel Mediterraneo.

    Sabratha non ha preso in modo positivo l’invito dell’Italia al generale Khalifa Haftar, atteso a Roma il 26 settembre per incontrare il ministro della Difesa Roberta Pinotti, e alcuni alti ufficiali dello Stato maggiore.

    “Denunciamo l’invito giunto specie perché la Corte penale internazionale ha chiesto ripetutamente l’arresto degli affiliati (del generale) colpevoli di aver commesso crimini di guerra”, aveva spiegato in una nota il Consiglio militare di Sabratha.

    Da quando la maggior parte delle navi delle ong hanno deciso di abbandonare i soccorsi nelle acque internazionali antistanti la Libia, la guardia costiera libica ha assunto il controllo delle operazioni intercettando e riportando indietro buona parte delle imbarcazioni.

    Dei 1.800 migranti, 371 sono sbarcati a Trapani, dalla nave Aquarius, di Sos Méditerranée, con a bordo personale di Medici senza Frontiere. Altri 589 sono saliti a bordo della Vos Hestia di Save the Children. Altri 522 migranti sono saliti sull’irlandese Yeats, diretta al porto di Augusta, con a bordo anche tre morti. Su una nave della Marina militare si trovano invece 120 migranti.

    l numero dei migranti arrivato in Italia nel 2017 supera di poco i 102.000, facendo segnale un meno 21 per cento rispetto all’ scorso anno. In aumento invece il numero delle vittime stimate, che sarebbero duemila in più dello scorso anno, secondo i dati forniti dall’Unhcr.

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