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    Catturato El Chapo, il narcotrafficante più potente al mondo

    Il presidente del Messico ha annunciato che Joaquín Guzmán, a capo del cartello della droga Sinaloa, è stato arrestato. Era scappato per la seconda volta sette mesi fa

    Di TPI
    Pubblicato il 8 Gen. 2016 alle 19:37 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:09

    Il presidente del Messico Enrique Peña Nieto ha annunciato che Joaquín Guzmán Loera, detto El Chapo, è stato catturato.

    L’uomo è stato arrestato in seguito a uno scontro a fuoco con la Marina messicana avvenuto oggi 8 gennaio 2016 nella città di Los Mochis, nello stato federale di Sinaloa, in Messico.

    Guzmán è il più famoso e potente narcotrafficante al mondo. È capo del cartello della droga di Sinaloa, una rete di narcotrafficanti nota per la sua brutalità, che opera soprattutto nel Messico e negli Stati Uniti, ma anche nel resto dell’America latina, in Europa e in Australia.

    Oltre al traffico di droga, il cartello è coinvolto in attacchi contro i civili, detenzioni ed esecuzioni extragiudiziali, sequestri e racket.

    Il cartello gestito da El Chapo controlla il 25 per cento della droga contrabbandata illegalmente dal Messico agli Stati Uniti. Secondo Forbes, ogni anno il giro di narcotraffico gestito da Sinaloa ha un valore di almeno 2,7 miliardi di euro.

    Lo stesso El Chapo è una delle persone più ricche del pianeta. Secondo la rivista Forbes, nel 2012 il suo patrimonio ammontava a oltre 900 milioni di euro. Per questo gli Stati Uniti lo inseguivano da moltissimi anni.

    Il cartello Sinaloa è riuscito a diventare così potente grazie a una fitta rete di corruzione che coinvolge pubblici ufficiali e autorità locali. Ha inoltre attaccato duramente le altre gang criminali presenti in Messico, tra cui il cartello de Los Zetas, conquistando un mercato e un territorio sempre più vasti.

    El Chapo è riuscito anche a prendere in affitto un hangar del principale aeroporto di Città del Messico per commerciare la droga per via aerea e ha costruito numerosi tunnel sotterranei per rendere più semplice l’attraversamento della frontiera dal Messico agli Stati Uniti.

    Nell’analisi del sito Insight crime, che si occupa di narcotraffico in America latina, si legge che El Chapo “non ha una grande istruzione formale, ma ha un dottorato nel traffico di droghe”.

    El Chapo era stato catturato per la prima volta in Guatemala nel 1993 ed era stato incarcerato in Messico. Durante il periodo di prigionia, “i suoi compagni del cartello di Sinaloa, Arturo e Hector Beltran Levya, gli portavano regolarmente valigie di contanti in carcere, in modo che El Chapo potesse corrompere gli ufficiali e continuare ad avere uno stile di vita opulento, mangiando cibi prelibati preparati apposta per lui e ricevendo le visite di sua moglie, delle sue ragazze e delle prostitute”, si legge nel sito Insight crime.

    Nel 2001 El Chapo scappò per la prima volta, nascondendosi nel cestello della biancheria sporca grazie all’aiuto di alcune guardie corrotte. Durante gli anni di latitanza divenne il narcotrafficante più potente del mondo.

    Fu poi catturato nuovamente nel febbraio del 2014. Al momento dell’arresto, sulla sua testa pendeva una taglia da 4,5 milioni di euro. La sua ultima fuga ha umiliato il governo, che – dopo la prima evasione – aveva detto che un episodio simile non si sarebbe mai ripetuto.

    A luglio del 2015 El Chapo era evaso per la seconda volta da un carcere di massima sicurezza nel sud del Messico attraverso un tunnel sotterraneo (qui sotto l’ingresso del tunnel da cui è scappato).

    Lo scorso ottobre la polizia messicana aveva scoperto un tunnel, lungo 800 metri, utilizzato per il traffico della droga da Tijuana fino a San Diego, in California.

    La galleria, scavata fino a dieci metri di profondità, era illuminata, ventilata e rivestita da travi di metallo per evitare il rischio di cedimenti. Il tunnel sarebbe stato scavato proprio dagli uomini del cartello della droga Sinaloa.

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