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    Canada, scoperte impronte umane preistoriche risalenti a circa 13mila anni fa

    Credit: : Grant Callegari/Hakai Institute

    I ricercatori hanno trovato 29 orme, di cui una apparente ad un bambino. La scoperta supporta la teoria per cui i primi americani arrivarono dall’Asia

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 29 Mar. 2018 alle 13:18 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:58

    Un team di ricercatori ha ritrovato 29 impronte di piede umano risalenti a circa 13mila anni fa, impresse in un sedimento sulla spiaggia dell’isola di Calvert, nella Columbia britannica, nella zona ovest del Canada.

    Le orme sono di almeno tre differenti dimensioni e una sembrerebbe appartenere ad un bambino, spiegano i ricercatori.

    “Stavamo cercando dei possibili siti archeologici in questa zona più bassa della spiaggia quando abbiamo scoperto le orme”, racconta Duncan McLaren, uno dei primi a partecipare alla ricerca della University of Victoria nella Columbia britannica e dell’Hakai Institute dell’isola di Calvert.

    “È probabile che le tracce siano state lasciate in un’area che 13mila anni fa era appena sopra la linea dell’alta marea”, ha aggiunto McLaren.

    Tra gli 11mila e i 14mila anni fa il mondo era alla fine dell’ultima era glaciale e il livello del mare era di 2-3 metri più basso rispetto ad oggi.

    Il gruppo dei ricercatori aveva iniziato gli scavi nell’isola nel 2014 e aveva notato che nelle zone vicine erano presenti dei cumuli di rifiuti fatti di conchiglie datati circa 6.100 anni fa.

    Sono stati ritrovati anche attrezzi in pietra e alcuni massi che si pensa siano stati posizionati sulla spiaggia dagli uomini, come spiegano i ricercatori sulla rivista scientifica Plos One.

    “Il sito ha una spiaggia larga e ben protetta, per cui abbiamo pensato che avrebbe potuto attirare gli uomini per alcuni millenni. Il livello del mare nella regione è rimasto stabile negli ultimi 14mila anni e abbiamo ipotizzato che l’area potesse contenere resti archeologici molto antichi”, ha detto McLaren al Guardian.

    La prima impronta umana è stata ritrovata 60 cm sotto la superficie della spiaggia, impressa in una lastra di argilla e riempita con sabbia nera e ghiaia. Nel tacco dell’orma sono stati trovati dei pezzi di legno che hanno permesso la radiodatazione al carbonio. Si è scoperto così che l’impronta risale a 13mila anni fa.

    Il team è ritornato sul sito nel 2015 e nel 2016, scoprendo altre 28 impronte di piede. In alcuni casi erano visibili anche la forma delle dita e l’arco della piante del piede.

    La scoperta aiuta a risolvere un dilemma che va avanti da molto tempo. Durante l’ultima era glaciale, la Siberia e l’Alaska erano unite da una striscia di terra, in un’area nota come Beringia, mentre il Canada era coperto dal ghiaccio.

    Da anni, gli archeologi si chiedono come abbiano fatto gli uomini preistorici a muoversi da Beringia fino alla zona sud del Canada durante l’ultima era glaciale.

    Le nuove scoperte sostengono l’ipotesi secondo cui gli uomini si sono spostati in Canada attraverso le zone prive di ghiaccio lungo la costa, in cui hanno trovato rifugio anche animali e piante.

    “È un’importante scoperta che ha implicazioni negli studi sulle prime colonizzazioni dell’America” afferma il professor Nick Ashton, curatore della collezione sul paleolitico e mesolitico del British Museum di Londra. Lo studioso aveva partecipato in passato agli studi sulle impronte degli ominidi di Happisburgh nella contea britannica di Norfolk.

    “[Il ritrovamento delle impronte] supporta l’idea che i primi uomini che  colonizzarono l’America erano giunti dell’Asia dell’est in un momento in cui il livello del mare era basso e le masse continentali erano ampie. Probabilmente si erano serviti anche di alcune imbarcazioni. Le impronte forniscono un collegamento tangibile con i primi Americani”, spiega Ashton.

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