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    La situazione dell’incendio dell’Alberta in Canada diventa sempre più allarmante

    Secondo i vigili del fuoco, l’incendio è ormai talmente grande che è impensabile spegnerlo solo con mezzi di soccorso, bisognerà aspettare l’arrivo della pioggia

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 6 Mag. 2016 alle 15:56 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:03

    Il governo canadese ha inviato elicotteri e altri mezzi aerei per trasferire altri ottomila sfollati bloccati a causa dell’incendio che devastato migliaia di ettari di terreno intorno alla città canadese di Fort McMurray, nell’Alberta.

    Le fiamme hanno devastato interi quartieri della città, costringendo 88mila persone a lasciare le proprie case e oltre 1500 edifici sono stati distrutti. Il ponte aereo ha già trasferito da nord a sud almeno 25mila persone.

    Il primo ministro dell’Alberta, Rachel Notley, ha detto di non poter fare previsioni su quando i cittadini di Fort McMurray potranno tornare alle proprie case. 

    La situazione diventa sempre più allarmante. Allo scoppio dell’incendio, il 1 maggio, erano 7.500 gli ettari di terra bruciati, adesso sono addirittura 85mila. Il 5 maggio è stato dichiarato lo stato di emergenza. L’area di Fort McMurray è nota per essere circondata da sabbie bituminose, delle rocce da cui si estrae il petrolio.

    Le compagnie petrolifere che operano nella zona hanno interrotto la produzione. 

    Trecento vigili del fuoco sono a lavoro per cercare di domare le fiamme. I venti caldi hanno peggiorato la situazione e le previsioni meteorologiche non lasciano sperare nulla di buono, dal momento che nei prossimi giorni le temperature continueranno a essere alte.

    Secondo i vigili del fuoco, l’incendio è ormai talmente grande e incontrollabile che è impensabile spegnerlo solo con mezzi di soccorso, bisognerà aspettare l’arrivo della pioggia. Si tratta del peggior incendio dell’ultimo secolo. 

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