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    Il campo d’internamento segreto dove i ribelli siriani tengono gli ex miliziani dell’Isis

    Circa 300 disertori e combattenti dell'Isis sono tenuti in un villaggio nel nord della Siria insieme alle loro famiglie, molti di loro sono europei

    Di TPI
    Pubblicato il 12 Ott. 2016 alle 13:16 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:00

    I ribelli siriani hanno costruito un campo di internamento segreto per gli ex miliziani dell’Isis e le loro famiglie. È quanto svela la Bbc mercoledì 12 ottobre 2016.

    Secondo quanto riferisce il comandante del gruppo ribelle siriano Jaysh al-Tahrir, Mohammad al-Ghabi, i suoi combattenti hanno catturato circa 300 tra disertori e combattenti del sedicente Stato islamico, tra cui anche diversi europei.

    Tra i miliziani catturati ci sono infatti cittadini francesi, olandesi, polacchi ma anche nordafricani e persone provenienti dai paesi mediorientali e dall’Asia centrale.

    Alcuni foreign fighters potranno rientrare in Europa in collaborazione con i servizi di sicurezza dei paesi di origine, ma altri verranno giudicati da un tribunale islamico e potrebbero essere condannati a morte a seconda dei crimini loro imputati.

    “Abbiamo provato a riabilitarli, a cambiare il loro orientamento ideologico”, ha riferito Ghabi. “Coloro che hanno espresso il desiderio di tornare a casa hanno potuto chiamare le loro ambasciate per coordinare il rimpatrio”.

    Gli uomini catturati e le loro famiglie sono tenuti in un villaggio nella campagna a nord della provincia settentrionale di Idlib. L’inviato della Bbc Quentin Sommerville, pur non avendo avuto accesso all’interno del campo, ha riferito che questo è dotato dei servizi di base e che i prigionieri sostengono di essere trattati in modo adeguato, anche se molti di loro desiderano andarsene.

    Le testimonianze raccolte dal giornalista tra i foreign fighters raccontano di un viaggio relativamente semplice dall’Europa alla Siria, e di enormi difficoltà per percorrere il tragitto inverso. Ma anche di delusione rispetto alla vita nei territori dell’Isis, del trattamento duro subito e del controllo operato dai leader del gruppo estremista che hanno convinto alcuni dei miliziani a disertare.

    Secondo Ghabi, il numero dei combattenti estremisti disertori o comunque catturati è in aumento, dato che il sedicente Stato islamico sta progressivamente perdendo terreno, anche grazie all’operazione recentemente lanciata dalla Turchia nel nord della Siria.

    “Stando ai disertori con cui abbiamo parlato, l’Isis sta cadendo a pezzi da circa sette o otto mesi. Tuttavia, l’operazione di Ankara Euphrates Shield e la nostra rapida avanzata hanno accelerato il processo”, ha aggiunto Ghabi.

    Secondo quanto appreso dalla Bbc, i servizi di intelligence europei e britannici insieme ad alcuni gruppi ribelli stanno costruendo una “ferrovia sotterranea” per scovare, catturare e rimpatriare i sostenitori dell’Isis.

    Nella città di Raqqa, la capitale de facto dell’autoproclamato califfato in Siria, alcuni miliziani hanno cominciato a mandare richieste di aiuto ai gruppi ribelli nella speranza di poter fuggire insieme alle loro famiglie, e una dozzina di foreign fighters sono rientrati in Europa, dove sono stati presi in custodia dalle autorità locali.

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