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    Lettera a TPI: “La caduta dell’Impero d’Occidente”

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 27 Ago. 2021 alle 14:21 Aggiornato il 27 Ago. 2021 alle 14:23

    Lettera di un lettore di TPI alla redazione:

    Negli anni in cui è caduto, l’Impero Romano non aveva più niente di dignitoso. Non è crollato sotto i colpi di una potenza straniera ma per la sua degenerazione etica e morale, per la perdita della disciplina, dell’onore, della forza d’animo generata da quel coefficiente di disperazione che fa sopravvivere a patto che non sia annacquato dal benessere, dal crollo del livello culturale e del ceto medio, dalla creazione di eserciti mercenari costituiti da elementi che hanno meno voglia di andare a morire di te che ce li vorresti mandare, dall’inadeguatezza di chi governa un popolo vecchio e inadeguato.

    Sembra un ricorso storico evidente, ma non possiamo farci nulla. Dalla grande America alla piccola Italia il fenomeno resta inesorabilmente irreversibile. Vecchi dalle parrucche improbabili che vengono sostituiti da altri vecchi al comando della più grande “Democrazia del mondo”, che continuano a perdere guerre al soldo di chi le armi le deve comunque vendere, a perdere guerre perché nessuno si sogna di andare a morire per una causa che nemmeno conosce contro persone che non esitano a morire per una causa che conoscono benissimo.

    Due guerre perse, due smobilitazioni vigliacche che hanno lasciato non democrazia, civiltà, progresso, bensì disillusione da parte di aveva creduto di uscire dalla disperazione attraverso quel maledetto sogno americano. Gli Stati Uniti sono settantasei anni che non vincono una guerra.

    Due Piani Marshall per la nostra povera, ridicola Italia che non riesce mai a salvarsi da sola. Ci hanno preso per mano nel ’46 quando, oltre alla guerra, avevamo perso la dignità, lo hanno fatto adesso con il PNRR affinché il nostro ennesimo fallimento non trascini nel baratro quel che resta dell’Occidente Europeo.

    La fine non dovrebbe essere lontana, non ci sarà una terza guerra persa o un terzo salvataggio dell’anello debole occidentale.
    Ma noi lo sappiamo che la fine è vicina, lo sappiamo perché frustrati e consapevoli di non poter garantire ai figli un futuro migliore del nostro, mentre chi arriva col barcone e combatte con la forza d’animo di chi non ha niente ed è disposto a tutto, sarà destinato a vincere, così come chi, alla fine, riuscirà ad attraversare quel muro americano ai confini del Messico.

    Gli Antichi Romani non riuscivano più a rialzarsi dal triclinio, con il  bicchiere di vino in mano, l’alloro in testa e il benessere sessuale di qualsiasi genere. I Goti  comunicano che la capitale non sarebbe stata più Roma ma Ravenna e loro potevano anche rimanere lì.

    Mi chiedo quando e chi sarà a dirci le stesse cose ma quello di cui sono sicuro è che andranno a cercare in qualche villa in Sardegna dove ex Presidenti saranno ancora tenuti in vita da seducenti signorine, oppure alla consolle di una lap dance dove in genere si trovano ministri della Repubblica in tono con l’ambiente di riferimento, finanche a Formentera, dove troveranno interi partiti che tracannano apericene alla faccia dei loro coetanei, ai quali vorrebbero togliere anche quei 580 euro al mese per mangiare.

    Maurizio Contigiani

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