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    Brexit, Theresa May: “Non ho i numeri per un terzo voto sull’accordo con Bruxelles”

    Credit: Toby Melville
    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 25 Mar. 2019 alle 17:18 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:58

    Il parlamento di Westminster non sottoporrà, almeno per il momento, a un terzo voto l’accordo negoziato tra Theresa May e l’Unione europea. La camera dei comuni aveva già bocciato l’accordo per ben due volte, a gennaio e a marzo. La situazione oltre Manica è più ingarbugliata che mai.

    Theresa May ha ammesso di non avere avere il “sostegno sufficiente” per fare votare di nuovo sull’intesa con l’Ue sulla Brexit.

    “Per come stanno le cose non c’è ancora un appoggio sufficiente all’interno del Parlamento per ripresentare l’accordo per un terzo voto”, ha detto la premier a Westminster. “Ma continuerò a lavorare per tentare di raggiungere un consenso che mi consenta di presentarlo in settimana”, ha detto.

    May aveva convocato una riunione straordinaria del suo esecutivo. Girano voci secondo le quali la premier sarebbe disponibile a offrire le proprie dimissioni in cambio di un voto favorevole all’accordo.

    Il leader dell’opposizione laburista britannica, Jeremy Corbyn, ha incontrato la premier, Theresa May, e le ha chiesto di abbandonare l’idea di un terzo voto della Camera dei Comuni sull’accordo di Brexit da lei raggiunto con l’Ue e già bocciato dai deputati.

    Corbyn sostiene che, visto il fallimento dei negoziati portati avanti dal governo May, la palla dovrebbe ora passare al Parlamento.

    May vuole ancora convincere i deputati a votare l’accordo durante questa settimana.

    Il partito unionista dell’Irlanda del Nord, il Dup, ha già fatto sapere che la sua posizione non è cambiata e che non sosterrà, come nelle due volte precedenti, l’accordo di ritiro.

    Nella giornata di oggi saranno messi ai voti una serie di emendamenti al piano del governo.

    Martedì 26 marzo, Theresa May potrebbe sottoporre a una terza votazione il suo accordo, ma il governo non è d’accordo, a meno che non sia sicuro di avere un supporto sufficiente per vincere.

    Il Regno Unito sarebbe dovuto uscire dall’Unione europea il prossimo 29 marzo, ma il Consiglio europeo aveva concesso una proroga: al 22 maggio se il parlamento riuscirà ad approvare un accordo, o al 12 aprile in caso di No deal.

    L’Unione europea considera “più probabile” lo scenario di una Brexit senza accordo e ha completato i preparativi per un ‘no-deal’.

    “Poiché è sempre più probabile che il Regno Unito lascerà l’Unione europea senza un accordo il 12 aprile, la Commissione europea ha completato i suoi preparativi per il ‘no-deal'”, si legge in una nota della Commissione europea.

    “Anche se uno scenario di no-deal non è auspicabile, l’Ue è pronta”, aggiunge il comunicato.

    Un’utile infografica della Bbc per capire cosa succederà da ora in poi:

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