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    Bravo a uccidere

    "I'm very good at killing people", ha detto Obama parlando dell'uso dei droni. Lo riporta un libro. Che fa discutere l'America

    Di Emanuele Rossi
    Pubblicato il 14 Nov. 2013 alle 10:39 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 09:04

    C’è una frase estrapolata dall’ultimo libro di Mark Halperine e John Heilemann che sta facendo discutere tutta l’America. I due giornalisti politici americani avevano già fatto parlare di sè nel 2010 con “Game Change”, una dettagliata cronaca delle elezioni presidenziali del 2008.

    In “Double down: game change 2012” , appena uscito nelle librerie, riportano quello che Barack Obama avrebbe pronunciato parlando con i membri del suo staff, a commento della strategia antiterroristica basata sull’uso dei droni – i veicoli a controllo remoto, senza pilota, utilizzati per individuare e colpire i terroristi soprattutto nelle aree rurali di Afghanistan, Pakistan, Yemen e Somalia.

    La frase letteralmente reciterebbe ”Sono davvero bravo a uccidere la gente” (“I’m really good at killing people”), ed è stata riportata anche da Peter Hamby nella sua recensione del libro per il “Washington Post”.

    L’utilizzo dei droni ha avuto un grosso incremento negli anni dell’amministrazione Obama, passando dai 52 attacchi complessivi del suo predecessore George Bush, agli attuali 326 soltanto in Pakistan e altri 93 nello Yemen.

    Nonostante le continue difese di Washington, l’utilizzo dei droni è molto controverso: sarebbero migliaia, secondo diversi rapporti (tra gli altri di Amnesty International e Human Rights Watch) i civili rimasti colpiti erroneamente durante gli attacchi.

    Recentemente, durante uno di questi raid aerei nell’area del Nord Waziristan, parte settentrionale del Pakistan, è stato ucciso Hakimullah Mehsud, capo dei talebani pachistani. L’attacco ha provocato le ire del governo pachistano che ha aspramente criticato l’iniziativa statunitense: «Il governo del Pakistan non vede questo attacco come un attacco su un individuo, ma sul processo di pace,» è stato il commento pdel ministro dell’Interno Chaudhry Nisa. Erano in programma, infatti, incontri tra le istituzioni pakistane e i talebani, per avviare colloqui di pace. Il rischio è che dopo la morte di Mehsud ii talebani facciano saltare il tavolo.

    Le parole di Obama, rivelate dal libro, cadono come un macigno, aggravando ulteriormente le critiche all’attuale gestione della politica antiterroristica dell’Amministrazione statunitense.

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