Brasile, imprenditore italiano ucciso a colpi di pistola dopo una lite
L’imprenditore italiano Fabio Campagnola, 52 anni, è stato ucciso a colpi di pistola in Brasile. L’omicidio è avvenuto ieri, 3 gennaio, davanti alla sua gelateria a Praia do Frances.
Campagnola, originario di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, da dieci anni si era trasferito a Marechal Deodoro, nella regione metropolitana di Maceió, capitale dello stato brasiliano di Alagoas.
Qui, Campagnola aveva aperto la gelateria Il Meneghino. Era inoltre socio amministratore dello snack bar Pippos lanches e refeições nel quartiere Ponta Verde.
Secondo quanto riportato dai media brasiliani, che hanno anche diffuso il video dell’omicidio ripreso dalle telecamere di video sorveglianza, gli spari sono partiti a seguito di una lite.
Le immagini delle telecamere sono al vaglio degli inquirenti. Secondo i testimoni, l’omicidio sarebbe stato commesso da un militare in pensione, titolare di una locanda sulla stessa spiaggia, al termine di un litigio a cui avrebbe preso parte la moglie del militare.
La donna è stata arrestata, perché avrebbe istigato il marito a commettere il delitto.
Il capo della polizia Liana Franca, citato dal portale “G1”, ha riferito che l’agente ha ucciso l’imprenditore dopo che i due avevano discusso il luogo per l’installazione di un carretto di churro.
Pare che i due coniugi, stando a quanto riportato dai media brasiliani, volessero posizionare il carretto davanti all’ingresso del locale di Campagnola, senza il permesso dell’italiano.
Campagnola sarebbe stato colpito da due colpi d’arma da fuoco, morendo quasi sul colpo, nonostante vari tentativi di rianimazione operati dalle squadre di soccorso.
Il 52enne Lascia un figlio di sette anni, nato dalla sua relazione con una donna di Alagoas, e un altro di 33 anni. In Italia lascia invece la madre, la sorella e il fratello.
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