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    Brasile, Bolsonaro: “Da oggi ci liberiamo dal socialismo e dal politicamente corretto”

    Dal carcere, l'ex presidente Lula condanna le parole di Bolsonaro e avverte: "Non potranno imprigionare le nostre idee"

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 2 Gen. 2019 alle 09:55 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:25

    Da due giorni il Brasile ha un nuovo presidente, Jair Bolsonaro.

    Il nuovo capo di Stato, nel suo discorso di insediamento, ha dichiarato che la sua investitura “segna il giorno in cui il Brasile inizia a liberarsi dal socialismo e dal politicamente corretto”.

    “Questa è la nostra bandiera e non sarà mai più rossa”, ha poi aggiunto.

    “Mi presento a tutti voi in questo giorno in cui il popolo ha iniziato a liberarsi dal socialismo, a liberarsi dall’inversione dei valori, dal gigantismo dello Stato e dal politicamente corretto”.

    Nel suo primo discorso da presidente, Bolsonaro ha fatto riferimento valori conservatori, lotta alla corruzione, al pugno di ferro contro la criminalità e alle riforme politiche ed economiche che ha intenzione di mettere in campo.

    Inoltre, ha annunciato la creazione di un “patto nazionale” che permetta di “tracciare nuovi sentieri per un nuovo Brasile” e “cambiare il destino” del paese.

    Il presidente ha anche fatto un’importante promessa al popolo: il Brasile “sarà liberato dalle restrizioni ideologiche”, sarà ricostruito il rispetto della “sua tradizione giudaico-cristiana” e “combatterà contro l’ideologia di genere” senza “discriminazioni né divisioni”.

    La risposta di Lula – Il leader del partito dei Lavoratori ed ex presidente del Brasile ha commentato dal carcere le parole di Bolsonaro: “Possono catturare una persona, come hanno fatto con me, ma non potranno imprigionare le nostre idee e ancora meno potranno impedire che il futuro diventi realtà”.

    “Non abbasseremo la testa, né lasceremo che sciupino la nostra gioia di vivere e la voglia di combattere per giungere a tempi migliori”, ha promesso Lula.

    Chi è Bolsonaro – Jair Bolsonaro, è stato soprannominato il Trump brasiliano. Il neopresidente del Brasile, eletto ad ottobre, del Partito Social Liberale (Psl, estrema destra), è un veterano della politica brasiliana, considerato come un ribelle populista contro l’establishment, sul modello di Donald Trump, per il quale ha più volte espresso la sua ammirazione.

    Ex capitano dell’esercito, Bolsonaro (63 anni) ha infatti completato sei mandati consecutivi come deputato federale eletto a Rio de Janeiro, cambiando otto volte partito fino ad atterrare nel Psl, con il quale è diventato nel 2014 il deputato che ha raccolto più voti nello stato. Considerato negli anni un personaggio minore, quasi folkloristico, del paesaggio politico brasiliano, Bolsonaro era noto soprattutto per le sue sparatecontro le donne, i gay e i neri, e a favore del pugno duro contro i criminali, il porto d’armi e la dittatura militare che ha governato il paese dal 1964 al 1985.

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