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    Perché in realtà il bottone nucleare di cui parla Trump non esiste

    La querelle tra Kim Jong-un e Trump sul pulsante da premere per attivare il lancio di un missile nucleare ha fatto il giro del mondo. Quel bottone, però, è del tutto inventato

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 4 Gen. 2018 alle 18:39 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:26

    È gara di pulsanti nucleari fra Donald Trump e Kim Jong-un.

    “Il leader nordcoreano ha appena dichiarato che ‘il pulsante nucleare è sempre sulla sua scrivania’. Qualcuno di questo regime esaurito e alla fame lo informi per favore che anch’io ho il pulsante nucleare ma è molto più grande e più potente del suo, e il mio funziona”, ha twittato mercoledì 3 gennaio il presidente degli Stati Uniti rivolgendosi a Kim Jong-un.

    Il caso del bottone per attivare dispositivi nucleari, e la conseguente querelle nata tra i due leader per chi abbia il bottone più grande e meglio funzionante, ha fatto il giro del mondo.

    Peccato che nel caso del presidente Trump, non esista alcun bottone.

    Questo è quanto spiega la Cnn che illustra il vero protocollo che verrebbe attivato una volta che si dovesse decidere di sferrare un attacco nucleare.

    A dispetto di quanto presente nell’immaginario collettivo e di quanto si è voluto far credere, i poteri del presidente per attivare una missile nucleare non consistono in un semplice pulsante, ma in una procedura ben più complessa, fatta anche di strumenti e documenti da autenticare per far partire i suoi ordini.

    “Il presidente da solo non può premere alcun pulsante che faccia partire un missile nucleare. Può solo autenticare un ordine contenente delle direttive che altre persone dovranno seguire per far partire il missile”, spiega il dottor Peter Feaver, professore di scienze politiche alla Duke University, in Carolina del Nord.

    “Il sistema non è un pulsante che il presidente può premere accidentalmente sulla sua scrivania causando immediatamente il lancio di missili come alcune persone temo credono sia possibile”, prosegue il docente.

    Il professor Feaver spiega inoltre che la decisione di lanciare un missile va presa di concerto con un equipe militare che è in possesso di tutto il materiale necessario per ordinare un attacco. Questo vuol dire che bisogna indire una riunione per poter procedere.

    Anche quando ci si trova in un’emergenza che necessita una decisione rapida esiste una procedura, con delle azioni da seguire contenute in quella che viene chiamata la “cartella delle emergenze presidenziali”.

    In quella cartella ad esempio sono contenuti i codici di autenticazione per il presidente, una lista di bunker sicuri in cui il presidente può essere protetto e le istruzioni per l’uso del sistema di emergenza.

    Nonostante ciò, “solo il presidente degli Stati Uniti può ordinare l’impiego di armi nucleari statunitensi”, come spiega il generale dell’aeronautica militare Robert Kehler.

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